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TREVISO - «Villa Margherita è composta da un corpo centrale e da due barchesse. E una di queste due ha già come destinazione quella degli alloggi. Sono già quasi usufruibili». Il Comune ha inserito la storica dimora lungo viale Felissent tra gli immobili che potrebbero ospitare residenze per studenti universitari. E il sindaco Mario Conte sottolinea che non si tratta di una fuga in avanti. In ballo ci sono diversi bandi attraverso i quali il governo punta a distribuire finanziamenti per dare una risposta agli studenti fuori sede che cercano una casa a prezzi accessibili. D'altronde non è un segreto che una delle vocazioni sui cui punta l'amministrazione per il futuro della città è proprio quella universitaria. E dopo i corsi servono gli alloggi per ospitare gli studenti fuori sede.
LA RISTRUTTURAZIONE
Da qui la decisione di Ca' Sugana di mettere sul piatto anche villa Margherita.
A SAN NICOLO'
Senza dimenticare quelli che potrebbero trovare posto in una struttura della diocesi nella zona di San Nicolò. «Non navighiamo a vista specifica Conte ma lavoriamo per dare risposta alle esigenze concordate, definite, studiate e quantificate insieme all'Università di Padova e all'Università Ca' Foscari di Venezia». Nei giorni scorsi il sindaco ha incontrato Daniela Mapelli, rettrice dell'Università di Padova. E a breve vedrà anche Tiziana Lippiello, rettrice di Ca' Foscari. «Le università ci stanno indicando la via in base al numero dei corsi, degli studenti e in base alle loro esigenze aggiunge il primo cittadino sulla base di questo, noi mettiamo a disposizione gli immobili e ci mettiamo alla ricerca dei fondi».
IL NODO
Ma per Marco Zabai, consigliere comunale del Pd, non è tutto oro quel che luccica. «Il tema della residenzialità universitaria non va considerato come qualcosa per cui gli studenti sono la panacea da ficcare dappertutto punge villa Margherita richiede una riflessione di altro tipo. La popolazione universitaria ha dei bisogni in termini di servizi e ricreatività da considerare prima di decidere dove farla insediare. Il tutto in una logica di pianificazione e progettazione che dovrebbe guidare qualsiasi tipo di intervento. È questo che fa la differenza tra una città universitaria e una città con degli studenti universitari».
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