Azionariato "popolare" per salvare villa Albrizzi-Franchetti: taglio minimo 500mila euro

Villa Albrizzi-Franchetti a Preganziol
PREGANZIOL - Il taglio della quota minima, 500 mila euro, non è certo alla portata di chiunque ma il modello assunto per formulare un bando volto alla ricerca di...

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PREGANZIOL - Il taglio della quota minima, 500 mila euro, non è certo alla portata di chiunque ma il modello assunto per formulare un bando volto alla ricerca di finanziamenti per il restauro, la manutenzione ed il rilancio funzionale della storica Villa Albrizzi-Franchetti, di Preganziol, ricalca quello dell'«azionariato popolare».

L'iniziativa è stata formalmente lanciata oggi dalla Provincia di Treviso, proprietaria dell'immobile seicentesco, sulla base di uno schema elaborato da Fondazione Cassamarca, soggetto al quale l'edificio era stato dato in gestione una quindicina di anni fa. Il valore della struttura, delle pertinenze e del parco, fissato il 13,5 milioni, è stato suddiviso in 27 quote identiche a disposizione di enti ed istituzioni pubbliche e private interessate a far parte del novero dei proprietari. Non per intraprendere investimenti immobiliari, essendo la villa vincolata dalla Soprintendenza, ma per poterne usufruire in modo compatibile con la natura delle rispettive attività, ad esempio come luogo per ospitare congressi, eventi ed iniziative di promozione in senso generale. Entro il 28 febbraio, perciò, gli aspiranti «azionisti» dovranno esprimere le loro manifestazioni di interesse non vincolanti. In caso di aggiudicazione di una o più quote i titolari avranno cinque anni di tempo per versare l'importo concordato con l'obbligo, in ogni caso, di corrispondere subito un anticipo minimo di 150 mila euro per ciascuna frazione opzionata. 

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Il Gazzettino