Vigonovo. Enrico stroncato dalla malattia a 39 anni. Il dolore della mamma: «Ha sofferto fino all'ultimo. Il mio guerriero mi ha lasciato»

Vigonovo. Enrico stroncato dalla malattia a 39 anni. Il dolore della mamma: «Ha sofferto fino all'ultimo. Il mio guerriero mi ha lasciato»
VIGONOVO - «Il mio guerriero mi ha lasciato». Con questo semplice quanto intenso pensiero, Antonella Malvestio ha dato notizia del decesso del figlio 39enne...

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VIGONOVO - «Il mio guerriero mi ha lasciato». Con questo semplice quanto intenso pensiero, Antonella Malvestio ha dato notizia del decesso del figlio 39enne Enrico Ruvoletto, avvenuto dopo lunghe sofferenze nella serata di sabato all'ospedale di Dolo. Fino a quando ha potuto Enrico ha gestito assieme a lei l'agenzia di viaggi Pixel, ubicata nella frazione Galta di Vigonovo. Il giovane soffriva della malattia di Huntington, una rara sindrome degenerativa che aveva colpito anche il padre. «Enrico ha sofferto fino all'ultimo momento - racconta la madre -. Vorrei sensibilizzare le persone perché facciano delle donazioni per la ricerca su questa malattia rara, per la cui ricerca non ci sono abbastanza fondi». Chi ne soffre perde col tempo la cognizione delle cose.

Nei primi giorni di novembre del 2015, privo di cellulare e con soli 20 euro in tasca, Enrico si era allontanato da casa senza dire nulla alla famiglia. Lo faceva spesso, ma dopo tre giorni tornava sempre a casa. Quella volta però non andò così. Dopo l'allarme diramato passati quattro giorni alle forze dell'ordine, lo avevano cercato a lungo militari, vigili del fuoco e Protezione civile. Sommozzatori e un elicottero ispezionarono anche i corsi d'acqua che attraversano il territorio di Vigonovo. Dopo diversi giorni di vane ricerche, prevalse l'ipotesi del suicidio. A tale supposizione si oppose sempre con fermezza mamma Antonella che, oltre ad affiggere manifesti di ricerca nei paesi della Riviera del Brenta, si rivolse anche alla trasmissione televisiva Chi l'ha visto?. Sapeva che il figlio amava molto Venezia e secondo lei dovevano cercarlo in quella città. Infatti, a nove giorni dalla sua scomparsa e quando le ricerche stavano per essere interrotte, il giovane fu riconosciuto da un passante a Cavallino-Treporti. Confuso, infreddolito e affamato, era stato visto in un angolo dell'imbarcadero dell'Actv di via della Ricevitoria, al capolinea del traghetto che collega Venezia attraverso la laguna. L'uomo lo aveva riconosciuto dopo aver letto Il Gazzettino che aveva pubblicato la sua fotografia. Per la famiglia fu la fine di un incubo, ma non quello della malattia. Si scoprì poi che il giovane aveva girovagato per Venezia e dintorni dopo aver raggiunto piazzale Roma con un autobus preso a Stra. Finiti subito i soldi, si era mosso viaggiando a piedi o salendo sui traghetti senza pagare il biglietto. Quando sul posto giunsero i carabinieri, Enrico Ruvoletto non era riuscito nemmeno a declinare le proprie generalità.

I funerali del giovane si terranno domani, mercoledì, alle 10.30 a Galta. Lascia la mamma Antonella, il fratello Alessio, la cognata Alessia e le due nipotine Eleonora e Chiara.

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Il Gazzettino