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VIGONOVO - «Sopra il letto c'è il vestito per il mio funerale e la foto da affiggere sulle epigrafi e sulla tomba». Prima di togliersi la vita della sua abitazione di via Dante 20, Enrico Rigato aveva pianificato il proprio funerale vergando a mano le sue uniche disposizioni su un foglio lasciato sopra lo stesso letto. E null'altro. Nessun riferimento alla sua vicenda, nessuna richiesta di perdono e nessuna accusa. A metà settembre l'ex broker avrebbe dovuto comparire davanti al giudice per rispondere della truffa portata avanti assieme ad altre due persone nei confronti di un centinaio di clienti che gli avevano affidato ingenti somme di denaro da investire in allettanti operazioni finanziarie.
SOLDI VOLATILIZZATI
Per la Guardia di Finanza si tratterebbe di una cifra compresa tra i 3 e i 5 milioni di euro con versamenti che arrivano fino a 500mila euro ciascuno. Nel frattempo alcuni clienti di Rigato sono stati raggiunti da un avviso bonario inviato dall'Agenzia delle Entrate per non avere denunciato investimenti all'estero. Ma dove effettivamente finivano tutti quei soldi forse non lo sapeva neppure lo stesso Rigato.
Ognuna delle tre persone inquisite aveva un ruolo ben specifico. Quello di Rigato, secondo glii iqnuirenti, era di reperire gli investitori e farsi consegnare i soldi. Secondo un suo cliente, "non accettava investimenti inferiori a 50mila euro alla volta".
Il dettaglio, se di dettaglio si tratta, era stato confermato anche durante l'incontro avvenuto lo scorso anno in un hotel di Ponte San Nicolò (Pd), organizzato dal vicepresidente del Codacons di Bologna Bruno Barbieri.
CLIENTI RISARCITI
Le banche si sono sempre dichiarate estranee alla truffa, ma è proprio di queste ore la notizia secondo la quale quattro clienti di Rigato sono stati rimborsati dalla "AvaTrade Eu Ltd", una società di intermediazione finanziaria con sede legale in Irlanda. Gli avvocati Sandro Silvestri del Foro di Padova e Graziano Stocco del Foro di Venezia sono infatti riusciti a recuperare per un cliente il 100% del denaro investito, oltre il 50% per altri due e solo qualche spicciolo per il quarto in quanto il conto si è esaurito. Sarebbero le uniche persone finora ad essere state risarcite e la notizia non mancherà di suscitare una grossa reazione in tutti coloro che finora non sono riusciti ad ottenere nulla.
Nonostante Rigato non avesse alcun obbligo di dimora e potesse muoversi come meglio desiderasse all'interno del territorio italiano, aveva scelto di rinchiudersi nella sua casa. In paese era stato visto solo a marzo dello scorso anno per partecipare ai funerali della mamma, con la quale condivideva lo stesso appartamento. Riceveva continuamente minacce e intimidazioni, con scritte ed attacchi alla sua abitazione. Escluse le forze dell'ordine, non apriva a nessuno. Forse temeva per la sua vita. Ad ottobre dello scorso qualcuno gli aveva infilato nella cassetta della posta un crisantemo bianco, simbolo di morte e di lutto. I suoi funerali si svolgeranno in forma strettamente privata. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino