Vigilia di Natale, due capre e un asino fuggono dalla stalla per rifugiarsi sulle scale della chiesa

Vigilia di Natale, due capre e un asino fuggono dalla stalla per rifugiarsi sulle scale della chiesa
PEDAVENA - Storia di Natale a lieto fine. Gli animali fuggono dalla stalla e si rifugiano sulle scale della chiesa. Una gita dal chiaro sapore natalizio quasi a voler accogliere...

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PEDAVENA - Storia di Natale a lieto fine. Gli animali fuggono dalla stalla e si rifugiano sulle scale della chiesa. Una gita dal chiaro sapore natalizio quasi a voler accogliere il bambinello. Attimi di paura la Vigilia di Natale alla Comunità Villa San Francesco di Facen di Pedavena. Erano le 8 del mattino della Vigilia quando i referenti della Comunità di San Francesco si accorgono che erano scomparsi un asino e due capre. Temendo il peggio gli occupanti della Comunità, il direttore Aldo Bertelle compreso, si sono messi immediatamente alla ricerca dei fuggitivi. La paura era che potessero incappare in un lupo e che facessero così una brutta fine.


IL DIRETTORE
«Ho chiesto aiuto chiamando Gioia la capra, animale alfa del gruppo di animali della nostra stalla. Ore di ricerca inutili. Cercati nei luoghi più impensabili. Abbiamo diviso il paese a zone - spiega Aldo Bertelle - finché un urlo di una donna ci ha avvertito che stavano rientrando da soli e puntano la stalla. Capiamo dove erano stati solo quando un uomo ci dice di andare a pulire la scalinata della chiesa con 66 scalini e il piazzale perché la Notte Santa incombe. L'unico posto non cercato e questo a Natale! È vero bue e asino riconoscono stalla e padrone. Sono dell'idea che la capra abbia sentito la voce cosa che fa spesso in Comunità per arrivare subito da noi».


L'INSEGNAMENTO
«Amerei che chi riceve questo pensiero ma vero ascoltasse la voce delle persone care che non ci sono più. Si facesse aiutare dalla bontà dalla loro vita di ieri e quella di oggi Lassù, dai tanti sacrifici fatti. Chiamiamole per nome, accarezziamo qualche loro immagine e poi a Betlemme, quella nostra, quella di tutti. Noi lo faremo con i volontari amici collaboratori che hanno speso pezzi della loro vita nelle nostre Comunità e non ci sono più. Buon Natale e che ci sia un poco il desiderio di sentire la voce del Pastore, quel Gesù di Nazareth e pure di Betlemme. Un abbraccio caro».
 

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Il Gazzettino