CONEGLIANO - Hanno commentato sdegnati la foto-denuncia pubblicata su Facebook di una pattuglia della polizia locale parcheggiata su un posto riservato ai disabili. E...
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Ora però dal comando della polizia locale di Conegliano, come già accaduto a Treviso, arriverà la risposta agli insulti ricevuti sul social network: un esposto alla Procura contro chi ha offeso il corpo dei vigili urbani. Tutto ha inizio lunedì sera quando sul profilo Facebook dell'associazione "Vorreiprendereiltreno", una onlus che si occupa di sensibilizzazione sulle disabilità, appare un messaggio: «Giovedì 13 aprile alle 18 presso il centro Giano di Conegliano - si legge accanto alla foto che ritrae la pattuglia posteggiata nel parcheggio dei disabili - Il poliziotto stava parlando con delle persone quando gli ho fatto notare che c'erano 8 posti liberi; gli ho detto che lo avrei fotografato e la sua risposta è stata fai pure. Ho anche chiamato il comando per chiedere spiegazioni, ma non mi hanno richiamato».
Il post, dopo esser stato ripreso anche da un gruppo Facebook coneglianese, è stato visualizzato e condiviso centinaia di volte. L'indignazione era tale che in molti non hanno risparmiato critiche al vetriolo nei confronti della polizia locale. E sono fioccate pesanti offese all'agente citato nel post («meritava una testata sul naso»), ai vigili («che figura di c...), e a tutte le forze dell'ordine («la loro strafottenza talvolta è irritante»). E ci limitiamo a quelle pubblicabili. La polizia locale di Conegliano però si difende: «Siamo tranquilli, non c'è stato alcun comportamento irregolare - spiega il comandante Claudio Mallamace - La pattuglia stava effettuando un servizio specifico: sul cruscotto era stata installata una telecamera nascosta che stava inquadrando e monitorando, come disposto dalla Procura, un tratto di via Vital. L'auto era parcheggiata in quel modo proprio per ottenere una perfetta visuale di ciò che ci interessava».
Le offese ricevute sul web non sono andate giù agli agenti che hanno già acquisito il flusso telematico dei commenti. «Prima di scrivere e commentare è meglio informarsi - afferma Mallamace - e in questo caso alcune persone hanno usato parole pesanti: i commenti sono stati tutti salvati e ora valuteremo se, come successo a Treviso, sia il caso di procedere con un esposto e denunciare chi ha offeso». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino