MESTRE Offendere i vigili? Può costare caro. Anzi, ormai ci sarebbe perfino qualcosa di simile ad un “listino prezzi” per il reato di oltraggio a pubblico...
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Ne sa qualcosa il signor A.D.M. che, imputato in un processo penale per il reato di oltraggio previsto dall’articolo 341 bis del Codice penale, ha scelto di “riparare il danno” versando 750 euro al Comune e altrettanti ai tre agenti ai quali aveva rivolto una raffica di insulti durante un controllo, aggiungendo anche le “pubbliche scuse” come prova del ravvedimento.
Con l’accordo transattivo il reato viene estinto e la querela rimessa. «Abbiamo una decina di cause all’anno di questo tipo - spiega il comandante della Polizia municipale, Marco Agostini - e casi come questo sono la prova che chi offende non la passa liscia né “gratis”. Ma si deve pagare». Denaro che (a parte quello spettante agli agenti oltraggiati) l’amministrazione ha scelto poi di destinare a finalità sociali, girandolo così alla Direzione Coesione sociale che deciderà come utilizzarlo.
Nell’ultimo caso del procedimento a carico di A.D.M., per ottenere l’estinzione del reato l’avvocato difensore ha presentato un’istanza al Comune dopo aver, nel contempo, raggiunto l’intesa per la transazione con gli operatori della Polizia municipale. “Dato atto che il difensore ha offerto al Comune di Venezia la somma di 750 euro a titolo di risarcimento, dando atto del rammarico del suo assistito in merito all’increscioso episodio - si legge nella determinazione firmata dal comandante Agostini -, la proposta è stata ritenuta congrua, oltre che sottendere ad alti valori morali poiché vengono rese pubbliche scuse”. Pace fatta, dunque, ma a caro prezzo per chi aveva oltrepassato i limiti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino