Il vigile-vicesindaco: «Quel ladro mi ha puntato la pistola, ho reagito d'istinto»

Orfeo Dargenio
MONSELICE - Assessore, cominci a raccontarci dall'inizio: come mai si trovava in zona stazione? «Ero di passaggio in via Matteotti, con il collega, quando un passante si...

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MONSELICE - Assessore, cominci a raccontarci dall'inizio: come mai si trovava in zona stazione? «Ero di passaggio in via Matteotti, con il collega, quando un passante si è sbracciato per segnalarci la rapina impropria appena avvenuta in via Verdi. Ci ha detto che il ladro era fuggito verso la stazione e ci siamo diretti là».  A parlare è il vigile Orfeo Dargenio che ieri sera alla stazione di Monselice ha esploso in aria 5 colpi per cercare di bloccare un uomo che aveva appena derubato una donna. Dargenio è anche il vicesindaco del vicino comune di Solesino.

Quando siete riusciti a individuarlo?
«L'abbiamo visto in via Canaletta. Il mio collega è sceso per rincorrerlo a piedi, io ho continuato a seguirlo in macchina, fino a quando l'ho visto entrare nel parcheggio della stazione».
E a quel punto cosa è successo?
«Quando sono sceso dalla macchina me lo sono trovato davanti, a meno di un metro. Aveva una pistola! L'ha tirata fuori in un attimo da un marsupio, o uno zaino. Non sono sicuro, è durato tutto pochi istanti. Me l'ha puntata contro. Istintivamente ho estratto anch'io la mia pistola. Penso sia stata una questione di freddezza. Lui forse non se l'aspettava, è fuggito». 
Cosa ha pensato in quei momenti?
«Se non l'avesse abbassata, penso che avrei sparato ad altezza d'uomo. Poi non so se la pistola fosse vera, o magari un'arma giocattolo o una scacciacani. Ma cavolo! Era una pistola. E me la stava puntando contro. Fortunatamente è scappato. Allora gli ho gridato di fermarsi, ma inutilmente. A quel punto ho sparato dei colpi in aria, per intimargli l'alt. Non è servito a nulla, si è gettato sui binari, attraversandoli proprio mentre arrivava un treno».
Che aspetto aveva?
«Aveva tra i 25 e i 30 anni. Più sui 25 direi. Era vestito di scuro. L'ho visto bene in faccia, ma è stata tutta questione di pochi attimi. È stata un'azione talmente veloce».
E poi cosa è successo?
«Purtroppo è riuscito a fare perdere le proprie tracce. Fortunatamente in serata i carabinieri l'hanno individuato e bloccato nei pressi della stazione. Le telecamere hanno fornito dettagli preziosi per identificarlo».
Quali sono le sue emozioni ora che tutto è passato?

«Non siamo mai pronti per queste cose. Là fuori la situazione è pesante. Se ne sentono così tante. Basti pensare a quello che è accaduto a Trieste. Poi penso che qui a Monselice siamo in quattro ad uscire sul territorio e che prima o poi a qualcuno di noi doveva succedere qualcosa del genere. È successo a me, e poteva andare anche peggio. Ma era meglio se non accadeva nulla. Più ci ripenso e più l'adrenalina se ne va e sale la paura. Davvero, non siamo pronti per episodi del genere». 
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Il Gazzettino