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MONTEBELLUNA (TREVISO) - Dopo “In stazione puoi”, ora arriva “Siamo Monti”. Due anni fa, con il video cover parodia “In stazione puoi”, Fabio Garofalo, presidente del comitato civico di Guarda e capomastro della contrada della Canora con la passione per lo spettacolo, aveva posto l’accento, con un gruppo di ragazzi del posto, sul degrado della stazione che si trova appunto nel quartiere di Guarda. Risultato: 2231 visualizzazioni per un video denuncia che fa riflettere, ma anche sorridere. Ora il capomastro con la passione per il palcoscenico si è riproposto.
LA NOVITÀ
E lo ha fatto con “Siamo Monti”, parodia della canzone di Sabrina Salerno “Siamo donne” che pone l’attenzione, ancora una volta, su un quadro di degrado, quello della Filatura Monti. Vestiti da operai, Garofalo & C. hanno finto di utilizzare come strumenti musicali ramazze e bidoni. E in due mesi le visualizzazioni sono state oltre 1700. «L’idea di questo video è nata dal gruppo di ragazzi della frazione sull’onda di quello di due anni fa sulla stazione. La proposta è nata per sensibilizzare la popolazione su questo fabbricato che c’è a Guarda. Non vogliamo colpevolizzare nessuno, ma pensiamo che non si possa avere uno stabile in queste condizioni in centro a un quartiere. Speravamo che l’idea arrivasse all’orecchio della proprietà, ma a quanto ho capito Monti non naviga in buone acque e quindi dubito possa fare qualcosa.
L’INIZIATIVA
Ecco, quindi, la ragione di «una canzone ironica, per una realtà problematica». L’esito, del resto, è indubbiamente gradevole. Bella la voce di Garofalo, belle le riprese, effettuate avvalendosi anche di un’altra area industriale, bello il montaggio. Ma il presidente divide equamente i meriti del bel lavoro. «Mi piace cambiare le parole alle canzoni - dice - canto da sempre ma i ragazzi del quartiere hanno avuto un ruolo importante. Il testo e la voce sono miei, ma montaggio e video sono loro». E visto che non c’è due senza tre, «stiamo pensando ad un terzo video - confida il presidente - Credo che lo metteremo a punto entro fine anno».
Il Gazzettino