VICENZA - Di giorno insegnante di inglese all'istituto tecnico industriale Alessandro Rossi di Vicenza, una delle scuole più antiche del Veneto, quasi 140 anni di...
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Continua a far discutere la vicenda vicentina. Una doppia vita che sarebbe clamorosa e che ha lasciato sbigottiti tutti, a cominciare dai genitori che ora si stanno chiedendo come possano dei ragazzini di 14-15 anni avere come insegnante una persona di così dubbia moralità e dal sesso che non coincide. Ancora più clamoroso il fatto che per scoprire la vera identità del loro docente - che è all'istituto Rossi da dopo le vacanze di Natale come supplente - gli stessi adolescenti abbiano navigato in siti pornografici, tra annunci e foto di escort, prostitute, massaggiatrici e transessuali per l'appunto. Quando, tutti assieme, sono arrivati alla conclusione che Luna Trans era in realtà il loro prof di inglese, hanno reso nota la cosa, avvisando attraverso la pagina facebook il preside e gli insegnanti della scuola, ma anche l'Ufficio scolastico del Veneto e l'assessore regionale all'Istruzione, la bassanese Elena Donazzan. Proprio quest'ultima ha contattato il preside del Rossi, il professor Alberto Frizzo.
Il preside, però, evita qualsiasi commento su una vicenda che definisce «estremamente delicata», anche a tutela degli studenti.«Speravo che il dirigente scolastico - spiega Donazzan - mi dicesse che non sapeva nulla o che si trattava di una somiglianza, invece era al corrente di tutto e aveva già provveduto a chiudere la supplenza al Rossi, attraverso alcuni giorni di permesso prima delle vacanze pasquali». Per l'assessore la vicenda è grave non solo per la doppia vita ma anche per il fatto «che in una scuola pubblica prestigiosa c'è un insegnante registrato nelle liste come uomo, ma che in realtà è una donna, come tutti potevano vedere». Per fare luce sulla vicenda l'assessore ha interpellato la direttrice generale dell'Ufficio scolastico regionale Daniela Beltrame, attraverso la quale si è rivolta anche al ministro Valeria Fedeli proponendole di avviare una riflessione più approfondita sul reclutamento degli insegnanti. «Credo - dice Donazzan - che, unitamente al titolo di studio e alla valutazione sulla capacità didattica, debba esserci anche un giudizio sulla probità e moralità del docente. Nel chiedermi se questo insegnante è ancora inserito nella lista dei supplenti, mi domando se non ci sia il rischio tra qualche settimana di trovarcelo ad insegnare in qualche altro istituto del Veneto». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino