Gli spacciatori cambiano orario Pattuglie operative anche di mattina

Una pattuglia della polizia locale in via Piave a Mestre
La fascia oraria del mattino è sempre stata quella meno coperta. Il motivo è abbastanza intuitivo: le risorse non sono infinite, dovendo scegliere quali momenti...

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La fascia oraria del mattino è sempre stata quella meno coperta. Il motivo è abbastanza intuitivo: le risorse non sono infinite, dovendo scegliere quali momenti della giornata presidiare, si era sempre preferito puntare sulla sera e sulla notte. Ma ora a Mestre si corre ai ripari perché i diretti interessati sono stati i primi ad accorgersi che con il sole alto potevano avere campo libero, e così gli spacciatori hanno spostato i loro appuntamenti con i clienti a prima di pranzo.  Dove? Lungo una direttrice piuttosto battuta in passato, quella tra via Dante e piazzale Leonardo Da Vinci. Per contrastare il fenomeno la polizia locale è corsa ai ripari prevedendo un nuovo servizio di Sicurezza urbana, con pattuglie a piedi proprio nelle prime ore della giornata, su due turni diversi.

L’obiettivo è quello di evitare quantomeno un radicamento nel territorio: i pusher mattinieri sono nigeriani, quindi sempre alla ricerca di un nuovo quartier generale dopo la caduta, il 10 luglio scorso, con l’operazione della squadra mobile che aveva portato a 41 arresti, della loro base operativa in via Trento. 
COPERTURA TOTALE Questo nuovo servizio rappresenta il classico tassello mancante del puzzle. Perché riempiendo questa casella, il comando e il Comune hanno ampliato ulteriormente la propria copertura in città, in particolare appunto in quella zona del centro recentemente finita al centro delle cronache per episodi di violenza tra sbandati e spacciatori. L’area tra via Carducci e via Cappuccina, in effetti, presenta dinamiche differenti da via Piave, ma non per questo meno fastidiose per i residenti. Passo dopo passo, quindi, la coperta si è estesa su tutta l’area. Certo, non significa aver eliminato i problemi, anzi. Ma la presenza costante, coordinata poi con le altre forze dell’ordine, permette una maggior prevenzione e, soprattutto, una rapidità di intervento che in certi frangenti può fare la differenza. 
LE ZONE  Per quanto riguarda i servizi a piedi in via Piave, da alcuni mesi, sono previste tre pattuglie fisse nelle fasce serali, introdotte principalmente contro lo spaccio. Nel pomeriggio si aggiungono i presidi in via Carducci e in via Cappuccina, che si muovono a raggiera nella loro zona di competenza, e che tendono soprattutto a limare la questione sbandati e molesti. Poi tocca al doppio turno pomeridiano e serale delle nuove 12 “Giuliette” (la tredicesima è in servizio al Lido), di ronda con i lampeggianti accesi per contrastare il fenomeno dei furti, unico tra i reati a essere perennemente in crescita.
Anche l’area della mensa di Ca’ Letizia, in via Querini, ha da mesi un servizio dedicato: due auto parcheggiate davanti al refettorio tra le 18 e le 19, pronte a intervenire in caso di rissa all’esterno. Può sembrare eccessivo, eppure in passato gli scontri violenti tra gli ospiti non sono mancati. In qualche caso è scattato anche l’arresto per tentato omicidio, quando uno dei senzatetto ha sfregiato uno dei commensali schiacciandogli la faccia contro una inferriata. Anche la rissa di pochi giorni fa tra sbandati in via Carducci è servita da campanello d’allarme per alzare il livello di guardia. 

FLESSIBILITA’ «I fenomeni cambiano di volta in volta e i servizi si adeguano alle necessità - spiega il commissario capo Gianni Franzoi, responsabile della Sicurezza urbana - motivo per cui, per esempio, le pattuglie a piedi continueranno a perlustrare via Dante e piazzale Leonardo da Vinci fino a quando gli spacciatori non molleranno la presa sulla zona».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino