ROVIGO - Sul piede di guerra i residenti della centralissima via Oberdan. La modifica alla viabilità introdotta dal Comune nello scorso dicembre in via Verdi e...
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MODIFICA SENZA SENSO
«Persiste ancora l’assurdo senso unico che collega via Silvestri con via Quattro Novembre, via Verdi, via Mazzini, via Celio e via Oberdan, quest’ultima interessata anche dalla deprecabile modifica dei parcheggi ricavati sul lato opposto a quello del portico – racconta Ferruccio Cortiana, uno dei residenti esasperati dai nuovi sensi di marcia – Questo percorso, senza vie di uscita, convoglia una rilevantissima quantità di autoveicoli lungo la “stradina” di via Oberdan, provocando un inquinamento acustico e ambientale che forse solo una tangenziale in mezzo alla campagna potrebbe sopportare. Ma tant’è, si tratta solo di una via poco blasonata, che ha il deprecabile ruolo di essere una modesta Cenerentola senza arte né parte».
TROPPO RUMORE
Qualcuno, azzardano i residenti imbufaliti, ogni tanto si indispettisce per il traffico, il rumore e le soste selvagge, ma prima o poi si stancherà di protestare, cosicché, quando finiranno le lamentele del popolo, via Oberdan «rinascerà più bella e più superba che prima», sottolinea ironicamente lo stesso Cortiana.
INQUINAMENTO ACUSTICO
L’inquinamento acustico a cui fanno riferimento i residenti è quello prodotto da due tombini presenti sulla sede stradale di via Oberdan, ormai gravemente danneggiati, che al passaggio delle auto producono un fortissimo rumore metallico. Calcolando che vi ci passano sopra almeno due ruote alla volta per ogni veicolo che transita lungo la strada, è facilmente immaginabile quante volte quel fastidioso rumore echeggi per tutta la via.
BIRILLO PROVVISORIO
Per limitare il passaggio delle auto su quella caditoia metallica ormai danneggiata, è stato posizionato un birillo arancione, ma con il fatto che si trova di fronte ai parcheggi frequentemente occupati dalle auto è difficile che i veicoli in transito non possano passarci comunque sopra. Tutto questo diventa ancora più esasperante se si considera che, al posto di riparare quel tombino rotto da molti mesi ormai, il Comune si è limitato a recintare l’area con del nastro bianco e rosso da cantiere, legando così il birillo alla vicina colonna che sostiene il portico che fiancheggia la strada. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino