Niente plateatici in via del Santo: la Soprintendenza blocca il progetto

Plateatici in centro a Padova
PADOVA -  Avevano parlato con i commercianti, avevano studiato nel dettaglio la soluzione con i tecnici comunali e avevano pure presentato ufficialmente il progetto con tanto...

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PADOVA -  Avevano parlato con i commercianti, avevano studiato nel dettaglio la soluzione con i tecnici comunali e avevano pure presentato ufficialmente il progetto con tanto di foto sul posto. Niente da fare. Davanti al piano degli assessori Bressa e Ragona per i plateatici in via del Santo la Soprintendenza è intervenuta con una nota e ha impedito che quella soluzione andasse rapidamente in porto.


Le modifiche alla viabilità per consentire i tavolini all'aperto di due locali (l'enoteca Severino e il bacaro Frascoli) erano state annunciate lo scorso 7 maggio ma non sono mai state realizzate e di fatto ormai non sono più impellenti: dal primo giugno i due esercenti potranno tornare ad accogliere anche i clienti all'interno come previsto dal decreto del premier Draghi. Resta però interessante capire cosa sia successo in queste ultime settimane e perché un progetto annunciato ufficialmente dal Comune abbia improvvisamente subito lo stop.

L'ORDINANZA
Il settore Mobilità del Comune aveva emanato un'ordinanza che riguarda il tratto di via del Santo compreso tra via Gaspara Stampa e via Galilei, così come il tratto di via Zabarella compreso tra via Cesare Battisti e via San Biagio. «Questi tratti diventeranno zona pedonale, quindi aree in cui il codice della strada permette maggior flessibilità - aveva annunciato Ragona - Per i residenti cambia poco e la strada rimane percorribile per i mezzi di soccorso. Ma iniziamo a far passare un messaggio importante: nei centri storici non devono essere i pedoni che si adeguano alle auto, ma viceversa». Quella pedonalizzazione avrebbe consentito di mettere i tavolini fuori e dare un'importante valvola di sfogo in un momento difficilissimo per gli esercenti.

IL PARERE
La doccia fredda è però rappresentata da un parere tecnico dato dal soprintendente Fabrizio Magani e ora in via del Santo il passaparola corre veloce accompagnato da una naturale delusione. Il rappresentante del Ministero dei Beni culturali giudica infatti «inopportuna» la scelta di collocare sul suolo pubblico tavolini per il servizio di bar e ristoranti. Il motivo? Quel tratto di strada, dal forte valore simbolico perché rappresenta l'ultimo tratto del Cammino del Santo, sarebbe poco consono dal punto di vista del decoro con la collocazione dei plateatici.


La Soprintendenza non sarebbe contraria alla pedonalizzazione di via del Santo, ma chiederebbe più coraggio alla giunta senza vie di mezzo che rischiano di penalizzare un contesto storico così delicato. L'amministrazione ha già parlato con gli esercenti interessati. A sbloccare la situazione, consentendo ai locali di tornare a lavorare, sarà solo il via libera al servizio al tavolo del primo giugno. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino