Vini, buoni carburante, prodotti elettronici: migliaia truffati dagli annunci di vendita online

Vini, buoni carburante, prodotti elettronici: migliaia truffati dagli annunci di vendita online
VERONA - I militari del Comando provinciale di Cremona hanno arrestato quattro persone per associazione a delinquere finalizzata alle truffe online, frode fiscale e riciclaggio....

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VERONA - I militari del Comando provinciale di Cremona hanno arrestato quattro persone per associazione a delinquere finalizzata alle truffe online, frode fiscale e riciclaggio. Sequestrati beni per 1,5 milioni di euro. Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanzaria, coordinato della Procura di Cremona, hanno scoperto un gruppo che attraverso siti di vendite online ha truffato migliaia di ignari clienti. Le attività vedono impegnati oltre 150 finanzieri nelle province di Torino, Brescia, Milano, Piacenza, Genova, Mantova, Parma e Verona. I particolari dell'operazione "Doppio click" che ha portato all'arresto di quattro persone e al sequestro di oltre un milione di euro saranno resi noti nell'ambito della conferenza stampa indetta per le 9:30 al comando provinciale della Guardia di Finanza di Cremona.


Vendevano attraverso siti e.commerce vini, buoni carburante, prodotti elettronici e altro a prezzi concorrenziali, pubblicizzando i prodotti su emittenti radio e tv nazionali, i quattro arrestati dai militari della Guardia di Finanza di Cremona nell'ambito dell'operazione Doppi click.


Le vendite, hanno ricostruito i finanzieri, erano riservate a titolari di partita IVA e prevedevano un acquisto minimo di 1.000 euro la metà dei quali doveva essere versato con bonifico al momento dell'ordine e il resto al momento della spedizione. In realtà, le società che proponevano l'affare non avevano la merce e nulla veniva inviato, nonostante le lamentele e querele per truffa presentate dai clienti. Le somme ricevute sui conti correnti delle società utilizzate per le truffe, intestate a prestanome, erano trasferite ad altre simulando operazioni mai effettuate e quindi incassate sotto forma di stipendi, pagamenti di consulente, restituzioni di finanziamenti soci, anticipazioni di utili, tutti a favore degli organizzatori dell'associazione per delinquere. Le società erano infine messe in liquidazione. Tre indagati sono in carcere, uno ai domiciliari, con le accuse di associazione a delinquere finalizzata alle truffe on-line, frode fiscale, bancarotta fraudolenta e riciclaggio. Sono state eseguite oltre 30 perquisizioni in varie province del Nord Italia.
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Il Gazzettino