Verena, l'operatrice sotto sequestro: «Sì, mi sono sentita un ostaggio»

CONA - «Sarà l'autorità giudiziaria a stabilire se si sia trattato o meno di sequestro di persona. Per quello che vale, io comunque mi sono sentita presa...

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CONA - «Sarà l'autorità giudiziaria a stabilire se si sia trattato o meno di sequestro di persona. Per quello che vale, io comunque mi sono sentita presa in ostaggio, mi sono sentita prigioniera. E ho avuto paura. È vero che ci siamo chiusi dentro noi, quando abbiamo visto che le cose stavano mettendosi male, ma è altrettanto vero che poi non siamo stati liberi di uscire. Continuavano a battere sulle porte e sulle finestre con i bastoni per intimorirci e ci sono riusciti benissimo».

Verena è una delle referenti della cooperativa Edeco, che, insieme ad altre 22 persone, per lo più ragazze, lunedì sera, al culmine della rivolta seguita alla morte della 25enne ivoriana, Sandrine Bakayoko, si è asserragliata in uno dei locali adibiti a uffici all'interno del Centro di prima accoglienza per i richiedenti asilo di Conetta.
 
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Il Gazzettino