OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
CASALSERUGO (PADOVA) - Miglior documentario all'Edera Film Festival di Treviso, premio del pubblico all'Euganea Film Festival, secondo premio all'IsReal festival di cinema del reale e tante proiezioni dentro e fuori lo stivale. Ora lo sbarco a Venezia nella casa del cinema in occasione di Venice Film Week, per una proiezione il 23 agosto. Continua a mietere successi Michele Sammarco, il regista di Casalserugo, classe 1991. Per lui, documentarista impegnato, non si contano più i terreni su cui ha seminato la conoscenza del suo affezionato mondo contadino: festival del cinema europeo di Lecce, Ischia film festival, Anafi in Grecia, CinemaAmbiente di Torino. Selezioni di prestigio all'Hotd Docs di Toronto, il festival di documentari più importante al mondo, e Dok Leipzig in Germania, dove era l'unico italiano in competizione. A germogliare di tappa in tappa è "Sorta nostra" il film girato in Puglia con i nonni paterni di Uggiano Montefusco, frazione del comune di Manduria. Per questo giovane padovano dal sangue tarantino, l'occhio è sempre stato rivolto al mondo contadino. Se nei primi tre lavori, Questo sono io (2015), Maria vola via (2018), Il monte interiore (2020), la sua macchina da presa si è rivolta al territorio veneto, ora lo sguardo si è diretto a sud, per un racconto a sei mani con i nonni Maria e Michele.
Le tematiche del film
«Abbiamo realizzato insieme un lavoro nel quale emergono tematiche quali l'abbandono, la fine del ciclo della vita dell'uomo e della campagna - riassume brevemente Michele Sammarco - È un documento molto importante per me e tutti coloro che condividono questa storia, comune a molti nelle sue emozioni.
I tanti ruoli
Per lui, diplomato in Regia cinematografica alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti dopo la laurea in Arti Visive allo Iuav, il titolo in cui riconoscersi è quello di filmmaker «perché ho imparato a fare tutto da me - confessa - Autore, regista, cameraman, montatore, ma anche la distribuzione e fino a poco tempo fa la produzione. In Sorta nostra sono stato aiutato da Intervallo Film, che produrrà il lungometraggio di cui mi sto occupando ora». Ha partecipato ad una residenza d'artista in Puglia a Faeto, sul punto più alto dei monti della Daunia, dove si trova l'unica minoranza francoprovenzale dell'Italia meridionale. «Di questo racconto sto completando il montaggio e cercando sostegni per la post produzione». Se il presente lo vede impegnato nel Laboratorio di Storia Orale dell'Università di Padova e come esperto formatore audiovisivo nel progetto Cinema e Immagini per la Scuola del Mic, il futuro di Michele Sammarco continua a profumare di odori passati, «di credenze e tradizioni».
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino