Bucintoro per i 1600 anni di Venezia: «Siamo pronti a partire con la ricostruzione»

ARSENALE Una sezione e la chiglia del Bucintoro, realizzate anni fa, in attesa di essere assemblate all’Arsenale
VENEZIA Il Bucintoro per i 1600 anni di Venezia. Ricostruire la galea dei dogi come simbolo di rinascita dopo l’Aqua granda del 12 novembre e la pandemia di Covid-19....

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VENEZIA Il Bucintoro per i 1600 anni di Venezia. Ricostruire la galea dei dogi come simbolo di rinascita dopo l’Aqua granda del 12 novembre e la pandemia di Covid-19. È questo il nuovo-vecchio progetto di Giorgio Paternò, siciliano classe 1936, ex ufficiale dei Lagunari che da 65 anni, con il Comitato Festa della Sensa e la Fondazione Bucintoro, si batte per restituire alla città le serenissime tradizioni di un glorioso passato. «Arrivai qui nel 1956 - ricorda - e fu amore a prima vista. Nel tempo ho ricostituito la base anfibia di Sant’Andrea, l’aeroporto Nicelli, e costituito il comitato che ha resuscitato la Sensa, alla quale presto vorrei aggiungere l’antica omonima Fiera, in piazza San Marco, dove veniva allestita l’esposizione dell’artigianato locale e non solo. Per adesso, con parte della chiglia che aspetta in Arsenale, desidero fare gli auguri millenari alla mia Venezia presentando il progetto definitivo di ricostruzione della nostra nave sacra bruciata da Napoleone». Dell’iniziativa del nuovo Bucintoro si erano perse un po’ le tracce da circa tre anni.


LA PROPOSTA
«Anche se ho bisogno di sostegno istituzionale - prosegue Paternò - la Sensa non è una festa delle istituzioni, ma del popolo; negli anni ho cercato di coinvolgere la città in tutto il suo potenziale, e non vedo l’ora di chiamare Luigi Brugnaro, che prima di diventare sindaco aveva manifestato interesse, per mostrare il contratto firmato e gestire il Bucintoro assieme al Comune». La trattativa con gli investitori sembra infatti avanzata. «Siamo in fase di conclusione con una grande società internazionale - rivela - è un ritorno di fiamma che mi fa ben sperare». Non solo. «Avremo l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica - annuncia - e i patrocini della Rai e del Ministero della Cultura». Al dicastero guidato da Dario Franceschini verrà inoltre avanzata la proposta di gemellaggio. 


I PARTNER


«Chiederò al ministro di unire Roma e Venezia recuperando Colosseo e Bucintoro come simboli per costruire il futuro riscoprendo il passato. Chiedo inoltre alla Regione e al presidente Zaia di rinnovare il patrocinio e il sostegno già riconosciuti in precedenza». E poi la Marina Militare, da coinvolgere nuovamente, per la rinascita anche dell’Arsenale: «In quali mani migliori consegnare il Bucintoro se non in quelle di un ammiraglio, ovvero il signore del mare?». Insomma Giorgio Paternò, alla soglia degli 85 anni, ritorna alla carica spinto dall’amore per Venezia, e per una donna. «Devo riuscirci in nome di Maria Grazia, mia moglie, che arrivò qui sulla nave dei profughi dopo aver assistito alle foibe, e che dopo aver amato più di me questa città, un anno fa è salpata per il cielo».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino