Più grandi le case dell'orto della laguna: rivoluzione per gli abitanti di Sant'Erasmo

Più grandi le case dell'orto della laguna: rivoluzione per gli abitanti di Sant'Erasmo
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VENEZIA-  «La sapete una cosa? Quando semo andai in sopralluogo e abbiamo spiegato agli abitanti di Sant'Erasmo che avrebbero potuto sistemarsi la casa, la gente nemmeno ci credeva, abituati a essere dimenticati da decenni». Giovanni Giusto (Lega) sintetizza bene il sentimento dei neanche 700 residenti rimasti nell'isola, e lo ha ricordato ieri in un Consiglio comunale che - all'unanimità - ha approvato la variante al Piano degli Interventi che introduce misure a favore della residenzialità, dell'artigianato, dell'agricoltura e dello sviluppo delle isole di Sant'Erasmo e delle Vignole. E che, parola dell'assessore all'Urbanistica Massimiliano De Martin, verrà riproposta prossimamente anche per l'isola di Pellestrina.

«NESSUN RESORT»Di fatto si rendono possibili interventi su case e aziende agricole prima non consentiti, con l'obiettivo di favorire il mantenimento e l'aumento della residenza, ma anche (per esempio sviluppando una ricettività simile agli agriturismi) offrire nuove opportunità economiche nell'isola orto della laguna dove il tempo sembra essersi fermato. «Nessun resort o speculazione - sottolinea De Martin - ma sistemazioni delle abitazioni o la costruzione di capanni per il ricovero dei mezzi agricoli in linea con l'ambiente. Richieste che ci sono arrivate ascoltando i bisogni del territorio, e che noi abbiamo reso possibili con questo strumento che è un modo per dare legalità. Cose che faremo anche per rivitalizzare Pellestrina». E Marco Bordin, dirigente dell'Urbanistica, aggiunge: «Nella delibera si individua anche un'area pubblica a Forte Sant'Erasmo dove si realizzerà una struttura per valorizzare e far conoscere i prodotti locali, e sarà possibile aprire tre chioschi commerciali fissi di bevande tra l'area della chiesa, della Torre Massimiliana e di Punta Vela». La Variante per Sant'Erasmo e Vignole consente di ampliare gli edifici classificati come di pregio monumentale e di interesse storico testimoniale, rispettando le prescrizioni dell'autorizzazione paesaggistica, e su quelli a uso residenziale situati in area impropria (13 in tutto, rischiavano la demolizione) che saranno considerati edifici residenziali di recente costruzione, assoggettandoli così alle norme della zona in cui si trovano. 

Tutte previsioni che, oltre al sostegno della maggioranza, hanno incassato ieri a Mestre anche il via libera dell'opposizione, con le sottolineature di Renzo Scarpa (misto) relative al fatto di incentivare l'economia locale, Sara Visman (5stelle) sulla necessità di fare attenzione alla fase di attuazione di questa delibera, e di Emanuele Rosteghin (Pd) che ha invitato a non confondere le piccole opere previste da questo provvedimento «da quelle decisamente più pesanti del Piano degli interventi voluto dalla Giunta». 
Fulvio Fenzo Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino