Emergenza Covid, locali e negozi di San Marco hanno perso il 70% degli incassi

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VENEZIA C’ha pensato un po’ agosto, e una mano la stanno dando i giorni che verranno della Mostra del Cinema. Ma per il resto, l’estate 2020 di Venezia è una stagione da dimenticare per i pubblici esercizi. Così una delle città italiane indicate come esempio (spesso negativo) di quel fenomeno chiamato “over turismo”, si è vista svuotata nei suoi luoghi più famosi. Chiarimento necessario: i turisti, a Venezia, tra Piazza San Marco e Rialto, sono tornati ma si tratta di escursionisti di giornata. Persone che alla città, economicamente parlando, lasciano poco o nulla. E allora non suona così strano, nel tirare i bilanci, sentirsi dire che l’estate 2020 - la prima dell’era Covid - ha portato nelle casse dei pubblici esercizi del salotto buono della città d’acqua, il 30 per cento dei fatturati registrati solo dodici mesi prima. E il pensiero, cupo, va all’inverno e all’anno che verrà.

70% IN MENO
Dire che si è fatturato il 30% rispetto all’estate 2019 vuol dire che gli introiti, per bar e ristoranti nel cuore del centro storico, si sono ridotti del 70% soprattutto nell’area Marciana e Realtina, di solito traboccanti di viaggiatori nei propri locali. «I problemi maggiori si sono registrati nella zona centrale, quella più turistica - ammette Claudio Vernier, presidente dell’Associazione Piazza San Marco e titolare del caffè Al Todaro - Qui in Piazza abbiamo registrato il 30% rispetto all’anno scorso. È andata meglio in altre zone della città, come in fondamenta degli Ormesini o in via Garibaldi, per fare degli esempi, perché lì c’è ancora la vita del veneziano che anima le calli». Tra San Marco e Rialto l’assenza di clienti alto-spendenti si è quindi fatta sentire più che altrove. «Turisti ce ne sono, ma non si siedono ai tavolini, non consumano - continua Vernier - agosto è andato bene, data la situazione di partenza, e a settembre ci sono alcuni eventi che richiamano in città un certo tipo di turisti, ma poi?».
IL 2021

La grande paura è per l’inverno e l’anno prossimo. Un argomento che gli esercenti di Piazza San Marco avevano già messo sul piatto a giugno, quando erano riusciti a ottenere l’installazione di alcuni ombrelloni tra i plateatici grazie al decreto Rilancio che aveva zittito il parere della Soprintendenza fino al 31 ottobre. «L’allargamento dei plateatici deciso dal Comune e l’installazione degli ombrelloni, ci ha aiutato ma ci spaventa cosa sarà in novembre. Già adesso - ammette Vernier - nessuno consuma al banco o all’interno del locale: i clienti vogliono stare all’esterno, ma quando sarà freddo?». L’idea è di installare dei funghi tra i plateatici per riscaldare i clienti dei caffè di Piazza, ma servono i permessi. «Alcuni negozi sono stati chiusi, altri non riapriranno», chiosa. E l’orizzonte, con le acque alte alla porta, non fa stare sereni.
N. Mun.
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Il Gazzettino