Si infila nel letto e tocca la figlia della sua convivente: 70enne nei guai

Si infila nel letto e tocca la figlia della sua convivente: 70enne nei guai
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SAN DONÀ DI PIAVE (VENEZIA) - Ha suonato all’ingresso della stazione dei carabinieri di San Donà con il cuore oppresso da un fardello pesantissimo. Tanto difficile da portare, quanto da rivelare. Non deve essere stato facile decidere, l’altra mattina, domenica, di rivolgersi alle forze dell’ordine e denunciare l’uomo con cui convive da tempo e che si è rivelato un orco. Ma di sicuro è stato molto più difficile ascoltare il racconto della figlioletta, parole ingenue e semplici che avrebbero squarciato il velo dell’innocenza e della fiducia, tratteggiando il profilo di un pedofilo. Certo le indagini sono solo all’inizio e ora si dovrà accertare, con tutte le cautele del caso, se quanto detto da una bimba di 11 anni sia vero o meno. Ma che motivo avrebbe la piccola di inventarsi tutto e di dire bugie su attenzioni morbose e odiose che non possono certo appartenere alla fantasia di una ragazzina della sua età?




La donna, di nazionalità straniera ha 38 anni, e due figliolette, la grande si fa per dire di 11 anni e la secondogenita di 5. L’uomo con cui convive ha quasi il doppio dei suoi anni: si tratta di un 70enne, italiano, pensionato. Qualche giorno fa si sarebbe infilato nel letto dove dormivano le due bambine e avrebbe cominciato a toccare nelle parti intime la maggiore, magari facendole credere che quelle carezze così vigliacche e laide, fossero dei gesti d’affetto.



Quello che era successo, la bambina lo ha detto alla mamma qualche giorno dopo, senza rendersi conto di quello che aveva subito, ma con ogni probabilità con l’infantile presagio che si trattava di "cose brutte". I militari dell’Arma hanno immediatamente informato il magistrato di turno e attivato anche la Procura dei minori prendendo tutte le misure necessarie a tutelare chi al momento risulta la parte offesa, in attesa dei riscontri investigativi, allontanando l’anziano da mamma e figliolette. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino