In duecento sotto la Pescheria: «Salviamo il mercato di Rialto»

In duecento sotto la Pescheria: «Salviamo il mercato di Rialto»
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VENEZIA - Venezia sulle note per Rialto e il suo mercato. Ieri pomeriggio le associazioni Ground Zero, Gruppo 25 Aprile, Venessia.com, W San Marco Venexia Capital, Venezia mio Futuro e Comitato cittadini campo Rialto Novo e adiacenze, hanno promosso una festa musicale in Pescheria, presenti Alessandro Bressanello e la sua band ed il gruppo Ground Zero, del quale il pescivendolo Andrea Vio è bassista. Brano centrale del concerto, al quale hanno assistito circa 200 persone è stato Venessia xe un pesse, dei Ground Zero, il cui video, girato pochi giorni fa sempre in Pescheria, è stato mostrato per la prima volta.

 
SE MUORE IL MERCATO«So che molti sono delusi perché vedono sfaldarsi il tessuto sociale e commerciale della loro città - ha detto Vio - il mercato di Rialto è il primo passo perché non può mancare a Venezia, luogo dove è nata ed ha prosperato; il mercato è il cuore stesso della città, di questo inimitabile pesce: se muore il mercato il cuore stesso si ferma». 
Si attendevano circa mille partecipanti (su Facebook avevano dato l'adesione in oltre 1.400), da veneziani attivisti della loro città, ma alla prova dei fatti molte centinaia di quelli che avevano annunciato l'adesione alla fine hanno avuto altro da fare. 
RIALTO È VITA«Vivo e lavoro a Venezia - ha detto Bressanello - mi sembra giusto esserci ed adoperarmi per la vita della città. E poi ogni occasione è buona per protestare contro questa Amministrazione». Fra il pubblico anche due suore, a seguire il ritmo delle canzoni: «Abbiamo una scuola nelle vicinanze - spiegano dolcemente le madri dell'ordine di San Francesco di Sales - noi prendiamo da Rialto e ci sembra giusto presenziare per ridare qualcosa al territorio». 
«Appare scontato notare come l'esodo in terraferma che da decenni sta decimando la popolazione veneziana - ha detto Lorenzo Greco, di Wsm Venexia Capital - sia il principale e diretto responsabile della crisi del mercato. Costi di gestione, affitti e tasse sempre più alte stanno facendo sparire Rialto e antichi mestieri e attività da tutto il resto della città. Non si tutelano le specificità uniche e locali ed allo stesso tempo nascono come funghi negozi esclusivamente concepiti per i turisti, paccottiglie, souvenir osceni e fast food take away. Per secoli nella Venezia città Stato, le scuole dei mestieri (ben 400, soppresse da Napoleone) e tutte le attività commerciali erano regolate, difese, tutelate tenacemente e gelosamente dalle istituzioni. Non come oggi». 

VENEZIANI BRONTOLONIApplausi anche per altri interventi, di guide autorizzate impegnate a portare i gruppi ad imparare la storia di Rialto e non a fotografare i caparossoli che sorride, come fanno altri, e all'indirizzo dell'impegno del locale comitato, teso a restaurare gli splendidi affreschi del sottoportego degli Oresi. «I veneziani sono brontoloni - hanno sottolineato gli esponenti del comitato - parlano, ma non firmano le petizioni. Dobbiamo ritornare all'impegno individuale, l'unico che ci può garantire d'essere ascoltati». 
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Il Gazzettino