Venezia, l'assalto dei turisti: code agli imbarcaderi e viaggiatori ammassati in tram

Coda all'imbarcadero a San Zaccaria
VENEZIA - Il fine settimana che ha sancito il ritorno alla normalità del turismo, con parcheggi pieni e grande attenzione verso Venezia, porta con sé qualche...

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VENEZIA - Il fine settimana che ha sancito il ritorno alla normalità del turismo, con parcheggi pieni e grande attenzione verso Venezia, porta con sé qualche strascico di difficoltà. Le note dolenti riguardano una situazione ancora instabile sul fronte del trasporti pubblici. Le fragilità sono state espresse soprattutto nei collegamenti da Punta Sabbioni, specialmente nella mattinata, negli accessi a Venezia via tram, con capienze che difficilmente corrispondono al 50%, e nelle isole, con Burano su tutte a macinare code di centinaia di metri per accedere ai mezzi. A contribuire su questo è stata la scelta di adottare vaporetti foranei al posto delle motonavi da Punta Sabbioni e l’esigenza di dirottare vaporetti normali, al posto dei foranei, per le corse bis da Burano.


TRENI E VAPORETTI AL LIMITE
Actv ha messo in campo la flotta disponibile, cercando di tamponare il più possibile con i bis programmati, ma le difficoltà permangono. L’azienda veneziana però non è stata l’unica a soffrire. Da più parti sono giunte segnalazioni anche di caos nei treni, con foto sui social di persone stipate soprattutto nelle direttrici Verona-Venezia. Tornando al trasporto pubblico locale, da oggi fino a mercoledì si terrà la tre giorni di serrata con sindacati e azienda al tavolo. In attesa dello sciopero di 24 ore del 1. giugno (servizi minimi garantiti), che vede da un lato la lotta sul contratto e dall’altro la richiesta di dietrofront sulla disdetta unilaterale locale della contrattazione di secondo livello. «Ancora una volta l’azienda e l’Amministrazione dimostrano di non saper programmare un servizio. È evidente, non gestiscono nemmeno i flussi, pensano solo a tagliare costi e personale», attacca Valter Novembrini, della Filt-Cgil.
LA PROTESTA
Il sindacalista prosegue nel dettaglio di questi ultimi giorni: «L’apertura della Biennale non è una cosa inaspettata, è programmata, serve quindi prepararsi e gestire questi momenti con un servizio adeguato. Non ci può essere una sola bigliettaia a Punta Sabbioni, così come poco personale a Piazzale Roma, Ferrovia e area marciana, dove si verificano code. Un’azienda che si dice in difficoltà lascia il 25% del personale in cassa integrazione e non apre le biglietterie quando c’è da prender soldi?». Gli fa eco Alberto Cancian, della Usb-Lp: «Nel fine settimana abbiamo oltrepassato i limiti del 50%, io personalmente ho lasciato a terra turisti, mentre a Murano gli scambi verbali non sono mancati. Ma la linea 12 è andata in tilt oggi (ieri, ndr) a causa di una flotta insufficiente, forse è ora di rivedere anche la gestione della manutenzione. Abbiamo due cantieri e si mandano le barche a Monfalcone? Mah». Cancian è preoccupato: «Non si può sperare che ogni giorno piova, perché al primo sole Venezia viene assalita. Per chi lavora c’è il terrore di sapere cosa si troverà al prossimo pontile. Cosa posso dire alla “vecieta” che è andata a farsi le spese e devo lasciare a terra?».
APPELLO AL PREFETTO

Nel frattempo Cgil, Cisl e Uil hanno scritto al prefetto: «Vogliamo sottolineare la nostra preoccupazione per episodi, sempre più ripetuti, che riguardano la garanzia del mantenimento dell’ordine pubblico nei mezzi e negli approdi Actv. Non si può pensare che chi lavora sia chiamato a disapplicare norme e leggi per evitare che si succedano fenomeni come quelli a cui abbiamo assistito. Le chiediamo se ritenga di intervenire». Da ultimo, il Pd locale fa sapere che: «A questi disagi enormi si aggiungono le problematiche sul servizio serale, totalmente insufficiente e che non tiene conto della riapertura di locali e ristoranti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino