I gondolieri contro gli abusivi del remo con i "dossier"

I gondolieri contro gli abusivi del remo con i "dossier"
VENEZIA - L'abusivismo in barca a remi approda a Venezia navigando su internet? Dopo il fenomeno dei taxi acquei senza licenze, arrivano anche i gondolieri abusivi, o meglio,...

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VENEZIA - L'abusivismo in barca a remi approda a Venezia navigando su internet? Dopo il fenomeno dei taxi acquei senza licenze, arrivano anche i gondolieri abusivi, o meglio, privati rematori che mettono a disposizione le proprie imbarcazioni per trasportare i turisti. A segnalare gli episodi che da alcuni mesi sono ormai frequenti nei rii veneziani, i veri gondolieri di Piazzale Roma - Ferrovia. «Nelle zone forse meno "battute" dai controlli perché più lontane dal centro come Santa Croce, Piazzale Roma e Ferrovia, assistiamo a traghettatori privati, presumibilmente senza licenze e senza titoli - spiegano i bancali - che da alcuni mesi imbarcano i turisti e li trasportano su imbarcazioni in legno, come le caorline o le sanpierote».




A testimonianza degli episodi, vi sono numerose fotografie scattate dagli stessi gondolieri, che ritraggono alcune tradizionali barche in legno cariche di stranieri attraversare la laguna. Certo, a Venezia chi possiede una barca può portare chi vuole: parenti, amici ed ospiti. Ci mancherebbe. Ma se il servizio è a pagamento e senza alcun tipo di permesso da parte della pubblica amministrazione, diventa un'attività irregolare. Eppure, spiegano i gondolieri, il servizio a remi c'è, i traghettatori che si aggirano carichi di turisti tra le Guglie e Santa Croce sono sempre gli stessi e pare che, a fronte di controlli, l'escamotage sia quello di affermare che gli ospiti in barca siano parenti o amici del barcaiolo.

Le rive dove questi privati avvicinano i turisti, racconta un gondoliere, sono quelle più "sconte" e con meno afflusso turistico, come San Stae e San Girolamo, ma non è escluso che i visitatori non arrivino lì per caso, ma abbiano già prenotato il tour in barca a remi attraverso internet.



I bancali sollevano l'interrogativo anche su alcuni episodi in cui le imbarcazioni "sospette" a spasso tra i canali riportavano colori e scritte di alcune società remiere veneziane, cariche anch'esse di visitatori e, in alcuni casi, in assetto da matrimonio, che così facendo si sostituirebbero al servizio delle gondole allestite e autorizzate dal Comune.



Il presidente dei bancali di Venezia, Aldo Reato, dichiara di non essere ancora al corrente degli episodi segnalati dai colleghi. A fronte di quella che potrebbe essere l'ennesima attività in nero a Venezia che stavolta mira a sostituirsi alle storiche gondole lagunari, i gondolieri di Piazzale Roma e della Stazione chiedono maggiori controlli e verifiche sulle licenze di chi svolge questo tipo di servizio. Il tutto sullo sfondo delle misure precauzionali e restrittive aumentate dopo l'incidente dello scorso anno in Canal Grande, dove un turista tedesco ha perso la vita per l'incidente tra una gondola e un battello. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino