Come in un film, con lui che scappa a tutta velocità tra i canali di Venezia e loro dietro ad inseguirlo. È successo giovedì scorso nella zona tra la Giudecca...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Di fatto, quel gesto aveva rappresentato il guanto di sfida. Gli uomini della Guardia di Finanza si erano quindi lanciati all'inseguimento del giovane marinaio - alla guida del barchino su cui era ospitato anche un amico - dando vita così ad uno slalom tra le imbarcazioni che aveva portato il giovane dal canale retro Giudecca, attraverso il canale Scomenzera, fino al rio Santa Marta Maggiore. Era stato lì che i militari della Finanza avevano lasciato andare il giovane marinaio dopo un quarto d'ora di inseguimento, per evitare di creare danni a chi si trovava a navigare in quei canali che si facevano via via sempre più stretti avvicinandosi al centro. Una decisione strategica e a salvaguardia della sicurezza pubblica, ma arrivata soltanto dopo aver raccolto tutti i dati possibili sul natante con motore fuoribordo.
L'IDENTIFICAZIONEPartendo dai dati ottenuti durante l'inseguimento, attraverso l'incrocio di quanto salvato in motorizzazione, i finanzieri erano riusciti a risalire al nome del titolare dell'imbarcazione, che è risultata essere la madre del quindicenne. Arrivati a casa del quindicenne, alcuni giorni dopo l'inseguimento, i militari delle Fiamme gialle avevano prima raccontato alla madre del ragazzo quanto successo giovedì nelle acque di Venezia per passare poi al sequestro della barca, ora nella rimessa della Finanza. Non era nemmeno la prima volta che il giovane veniva segnalato dalle forze dell'ordine per il suo vizio di procedere ad altissima velocità alla guida di un barchino.
LE DENUNCEIl quindicenne è stato denunciato alla procura dei Minori di Venezia per inosservanza alle norme sulla sicurezza della navigazione (per aver guidato oltre i limiti consentiti), resistenza a pubblico ufficiale (dovuta al non essersi fermato allo stop imposto dall'equipaggio della Finanza) e guida senza patente dal momento che il natante di cui si era impossessato e su cui aveva fatto salire il suo amico per scorrazzare lungo i canali, può essere condotto soltanto da chi ha più di sedici anni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino