VENEZIA In campo Santa Margherita arrivano nuovi cancelli anti cafoni. Dopo l'esposto al Comune dei residenti di Ramo secondo Cappello per la trasformazione della calle in una...
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I PROTAGONISTI
Gli attuali frequentatori di campo Santa Margherita non sono foresti ma adolescenti veneziani, liberati dopo il lockdown e vogliosi di recuperare i tre mesi chiusi in casa. «Da un mese il campo è presidiato ogni fine settimana fino alle 2 di notte da pattuglie di carabinieri e polizia municipale continua Agostini - Andiamo regolarmente anche con il cane antidroga e abbiamo fatto arresti e denunce, ma non ci sono le problematiche di via Piave, c'è qualche consumo di fumo. Abbiamo cambiato i turni per assicurare la presenza in campo.
Sostanzialmente si tratta di sedicenni veneziani e abbiamo notato che in tutto il territorio comunale si è abbassata notevolmente anche l'età degli spacciatori. Sono tutti ragazzi nuovi, non pregiudicati. Sono scomparsi i volti noti e per noi è più complicato individuarli».
«Dopo tre o quattro anni di relativa tranquillità negli ultimi mesi c'è stato un peggioramento drastico e repentino del degrado notturno del campo afferma Nicola Gennari del Comitato residenti Santa Margherita - Dalle 23.30 alle 3 di notte c'è davvero brutta gente in giro, mercoledì notte c'è stata anche una rissa tra ragazzi sedicenni e giovani di colore di 18-20 anni. Ogni notte si assembrano dal ponte di San Pantalon all'ingresso del campo, in corrispondenza dei due locali posti in prossimità dell'Auditorium di Ca' Foscari. Data la calma degli scorsi anni il nostro comitato non è più così attivo, ma se continuerà così ci ritroveremo nuovamente per risvegliare l'opinione pubblica e trovare una soluzione definitiva». «Come comitato di controllo del vicinato facciamo segnalazione della situazione di degrado afferma Mario Turi - ma questi giovani spacciatori che si mescolano agli altri giovani è difficile riconoscerli. Se non li fermiamo e diamo una regola sarà sempre peggio. Giorni fa una giovane è venuta davanti alla porta di casa mia, si è spogliata e ha fatto i suoi bisogni. Le ho gettato un secchio d'acqua per ripulire il selciato e mi ha dato del guardone. È terribile vedere questo degrado dell'essere umano».
I CICLOTURISTI
Ma il decoro di Venezia dopo il blocco totale da coronavirus è messo a dura prova anche da chi arriva in città. Ieri infatti due turisti di Praga sono stati richiamati da un cittadino mentre si aggiravano nell'area marciana con infradito ai piedi e con le loro biciclette a mano. Al richiamo e all'osservazione del fatto che sia vietato girare per Venezia con le biciclette, anche se portate a mano, i due hanno risposto con offese. A quel punto al cittadino non è rimasto che chiamare la polizia.
Così, non appena i cicloturisti della Repubblica Ceca hanno messo piede in Piazza San Marco, passando sotto la torre dell'Orologio, sono stati fermati dagli agenti del Servizio di polizia di prossimità del centro storico e isole e dal loro comandante, il commissario Serena Ragno. I due sono stati multati con una sanzione di 100 euro a testa perché aggirarsi tra le calli con bici alla mano è permesso solo ai residenti e nel tratto più breve tra l'abitazione e un mezzo pubblico. Settimana scorsa era stato multato un cicloturista italiano.
Daniela Ghio
Nicola Munaro Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino