VENEZIA - Fioccano le segnalazioni di cani lasciati liberi a fare i loro bisogni che insozzano le calli veneziane. Solo nel 2018, su richiesta di questo o quel cittadino, i vigili...
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Ed è qui, tra le calli, che il problema sporcizia è all'ordine del giorno, per la struttura stessa della città, dove i giardini scarseggiano e mancano pure le aree cani nei parchi. Su migliaia di padroni corretti, poi, ne bastano pochi per fare disastri, considerando anche il fatto che gli operatori di Veritas non raccolgono gli escrementi fino a quando non seccano per bene. Per essere chiari: cartacce e cicche vengono spazzate ogni giorno, ma le cacche restano al loro posto!
MULTE SALATE«C'è un problema di civiltà delle persone, ma non è di facile soluzione - ammette il comandante della Polizia locale, Marco Agostini - Individuare i responsabili è complicato e i nostri vigili hanno anche altre priorità. Posso dire comunque che negli ultimi tempi la situazione è nettamente migliorata».
È dal 2016 che la multa per chi non raccoglie gli escrementi del proprio cane è stata portata a 300 euro, con un aumento del 600%. Dovrebbe avere un certo effetto deterrente, ma applicarla sembra una missione impossibile. Le difficoltà a individuare i responsabili le conoscono bene i vigili della Polizia ambientale. Sono a loro che arrivano le segnalazioni dei cittadini esasperati. Pur essendo solo in quattro, l'anno scorso hanno organizzato una cinquantina di servizi mirati, nei luoghi dove veniva segnalato il problema. Anche una decina di giorni di appostamenti di seguito, ma senza individuare nemmeno un responsabile.
CONTROLLI A SORPRESAA organizzare controlli periodici, ci sono anche i volontari dell'Oipa, l'organizzazione internazionale per la protezione degli animali. L'anno scorso sono venuti in centro storico quattro volte, multando una decina di persone che tenevano i cani senza guinzaglio. Multe, in questo caso, da 50 euro. Anche loro non hanno staccato alcuna multa da 300 per abbandono di escrementi. «Riceviamo tante proteste per i cani lasciati liberi, un po' meno per la sporcizia - racconta Andrea Zamengo, responsabile regionale dell'Oipa - A Venezia, di fatto, c'è il problema opposto alla terraferma, dove le segnalazioni sono per lo più per cani tenuti a catena, pratica vietata». Anche Zamengo conferma le difficoltà a beccare i responsabili delle deiezioni libere, ma promette un maggiore impegno su questo fronte. «L'anno scorso eravamo venuti solo nei fine settimana e con le divise. Quest'anno organizzeremo anche uscite infrasettimanali, in borghese e negli orari critici: la mattina presto e la sera». E chissà che qualcuno non si prenda una lezione.
Roberta Brunetti Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino