Campo Santa Margherita “blindato” e i pusher si spostano di pochi metri

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VENEZIA - Un sabato sera praticamente deserto. Della movida non c'è stata traccia, vuoi a causa dei recenti allarmanti episodi (risse e accoltellamenti), che per la presenza del presidio dei residenti e degli esercenti, nonché delle forze dell'ordine. Queste hanno sorvegliato la zona con 2 carabinieri, 4 agenti di polizia in divisa, oltre ad altri operatori in borghese. Ce n'è stato abbastanza non solo per allontanare eventuali spacciatori, ma anche per far desistere dal frequentare il campo l'intero popolo notturno del sabato sera. Alle 22.30 residenti ed esercenti sono scesi in campo con i loro cartelli, addobbando con lumini i due pozzi presenti; manifestazione che si ripeterà anche nei giorni a venire. «In questi primi giorni, a seguito della nostra presenza - raccontano residenti ed esercenti - abbiamo visto qualche conosciuto spacciatore allontanarsi dal campo ed aspettare ai Carmini gli arrivi dalla terraferma. Quanto è successo ha una sua logica, per quanto perversa: i vecchi pusher avevano tutto l'interesse che nel campo regnasse la tranquillità; si mettevano a ridosso dell'edicola, al riparo dall'occhio delle telecamere. Poi sono arrivati altri spacciatori, più giovani e di lingua araba, dediti ad ubriacarsi ed attaccare liti. Lo scontro fra questi due gruppi era inevitabile e c'è andato di mezzo anche qualche veneziano. Il problema va affrontato alla radice, spostare i giovani non serve a nulla».
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Il Gazzettino