Un calciatore veneziano è risultato positivo al coronavirus. E la sqyuadra in cui gioca, il Borgoricco, società padovana, va in quarantena. Doveva riprendere...
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ATTIVITÀ SOSPESA
Da un paio di settimane, infatti, il Borgoricco aveva iniziato a effettuare due sedute di lavoro settimanali al campo parrocchiale per riprendere gradualmente l’attività dopo il lungo stop (campionato sospeso a metà febbraio proprio per l’emergenza sanitaria), allenamenti facoltativi incentrati prevalentemente su esercizi atletici per arrivare in una buona condizione all’inizio della preparazione vera e propria. Per gli altri undici giocatori della rosa che non erano presenti martedì scorso all’allenamento invece niente isolamento non avendo avuto contatto diretto con il collega, ma non potranno allenarsi con la squadra dato che tutta l’attività è stata sospesa in attesa del responso dei tamponi. L’allarme è scattato domenica a mezzogiorno, come racconta il direttore sportivo Luigi Fautelli che non è tra i componenti della squadra in isolamento. «Sono stato contattato dalla Ulss di Venezia che mi ha avvisato della positività del nostro giocatore e che mi ha chiesto di mandare l’elenco delle persone che sono venute in contatto con lui. Oltre a rilevare la misurazione della temperatura prima degli allenamenti facoltativi, abbiamo registrato anche i ragazzi che vi hanno partecipato, per cui mi sono subito attivato comunicando l’elenco completo, compreso anche di numeri di telefono e provincia di residenza agevolando così il compito dell’Ulss. A quel punto nella chat della nostra squadra ho avvisato tutti coloro che avevano partecipato alla seduta di martedì comunicando che dovevano rimanere in isolamento fino al 18 agosto, oltre a dover fare il tampone. Gli altri compagni che invece non erano presenti quel giorno sono liberi non essendo venuti in contatto con una persona positiva».
L’ALLARME
Naturalmente la notizia della positività di un proprio tesserato è stata una doccia fredda per squadra e società. «Ci siamo rimasti male e siamo dispiaciuti per il ragazzo che si sente colpevole per la situazione. Ma cosa vuoi farci, d’altra parte i ragazzi vanno in giro. Siamo tutti a rischio, c’è poco da fare. E questo è un segnale che il Coronavirus è ancora in circolazione e che bisogna prestare sempre grande attenzione». L’avvio del campionato è stato stabilito dal comitato regionale della Federcalcio per domenica 27 settembre, mentre la Coppa Italia di Eccellenza scatterà due settimane prima come il resto delle competizioni dilettantistiche regionali. «Se la stessa situazione capita durante lo svolgimento del campionato, cosa facciamo? La squadra non potrebbe giocare la partita successiva dovendo restare in isolamento con l’attuale protocollo. Ci vogliono delle regole che consentano di isolare solo la persona che è stata trovata positiva e che siano attivati subito tamponi rapidi per poter verificare al più presto altre eventuali positività ed evitare in questo modo l’isolamento domiciliare collettivo anche per poter portare avanti l’attività agonistica». Intanto, pochi giorni fa in base all’ultimo Dpcm per i dilettanti è stato dato il via libera alla ripresa degli allenamenti di gruppo e delle competizioni anche con la presenza del pubblico, mettendo comunque il tetto massimo di mille spettatori che possono assistere alle partite all’aperto.
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Il Gazzettino