Turisti in bicicletta fra le calli a Venezia: «Non possiamo scendere, ci rovinavamo le scarpe» Foto

Turisti in bicicletta fra le calli a Venezia: «Non possiamo scendere, ci rovinavamo le scarpe»
VENEZIA Sono stati realizzati un centinaio abbondante di stalli per custodire le biciclette, anche le più preziose, delle persone che vengono a visitare Venezia. Ci sono...

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VENEZIA Sono stati realizzati un centinaio abbondante di stalli per custodire le biciclette, anche le più preziose, delle persone che vengono a visitare Venezia. Ci sono regole su regole che vietano di andare su due ruote agli adulti, ma niente: la tentazione di trasgredire è troppo forte. In Lista di Spagna c'era gente che evidentemente credeva di essere al Giro d'Italia.


«Alle 19 circa - racconta una lettrice - due turisti da Bolzano, così mi hanno malamente risposto, che avvisati in Lista di Spagna di non poter proseguire in sella alla propria bici se ne sono disinteressati ed hanno proseguito sicuramente fino a tutto il rio terà San Leonardo dicendomi che non potevano camminare altrimenti le scarpette da ciclista si sarebbero rovinate».

Una scusa che, con ogni probabilità, devono aver studiato a tavolino per fare la solita bravata a Venezia, dove appena è stato allentato il lockdown da coronavirus, queste cose sono riprese come prima.

Al di là dei tuffi in canal Grande, tra le cose più stupide che si possano fare in città, ma anche le più pericolose, c'è proprio l'andare in bicicletta. Se i residenti possono condurre la loro due ruote a piedi, chi non è veneziano non può proprio entrare. È scritto in tutte le lingue, ma fino a quando non arriverà la multa pesante, c'è chi continuerà.

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Il Gazzettino