VENEZIA - Spostarsi nel territorio veneziano o in quello di Fiume (Rejeka) evitando le aree più inquinate e anche considerando la propria impronta sulle emissioni nocive,...
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LE MAPPE DELL'ARIALe mappe sono disponibili per i gestori del traffico, ma anche per popolazione e turisti. L'App, ideata dal docente informatico Salvatore Orlando con il ricercatore Andrea Francesco Antonazzi, per il momento è in inglese ed è disponibile solo per i dispositivi Android . «Il progetto è in fase di sviluppo e presto riguarderà l'intera regione Veneto e i dispositivi iOS spiega Orlando -. Nel territorio veneziano usa i dati delle centraline dell'Arpav. Aprendo l'applicazione, si può tracciare il proprio tragitto sulla piantina e chiedere anche un percorso alternativo meno inquinato». L'applicazione sarà presentata pubblicamente nel corso di una mattinata dedicata alla mobilità sostenibile, intitolata Muoversi in città riducendo l'impatto ambientale, condotta dagli scienziati ed esperti del team del progetto Ecomobility, domani, 15 maggio, dalle 10 nell'Auditorium Mainardi del Campus Scientifico (via Torino 155, Mestre).
«Abbiamo sviluppato EcoMobility - spiega ancora Orlando - per aiutare nella pianificazione di viaggi ecologici. L'utente può ottenere l'impronta ecologica del viaggio, selezionare l'area più inquinata che il viaggio deve aggirare ed utilizzare le previsioni di qualità dell'aria. Il sistema può essere implementato aumentando le centraline di monitoraggio e può essere facilmente adattato ad essere utilizzato in altre città con problematiche simili». Durante l'incontro verranno anche descritti gli altri risultati, come lo studio dell'impatto del traffico navale sul particolato atmosferico. «È noto che il traffico marittimo ha un maggiore impatto sulle particelle fini, che sono quelle più pericolose per la salute, - spiega Andrea Gambaro, professore di Chimica analitica e coordinatore di Ecomobility, - con questo progetto stiamo valutando in modo dettagliato l'impatto del traffico navale su 12 diverse dimensioni di particelle, cercando di raggiungere anche le nanoparticelle, finora non ancora investigate da questo punto di vista».
Daniela Ghio
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Il Gazzettino