Venezia in balia di degrado e vandali: «Qui ci vuole l'esercito»

A Venezia anche... in motorino
VENEZIA - C’è chi dorme per strada, chi cucina gli spaghetti sui masegni o sulle scale dei musei: è il turismo di massa che quest'anno a Venezia ha lanciato la nuova...

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VENEZIA - C’è chi dorme per strada, chi cucina gli spaghetti sui masegni o sulle scale dei musei: è il turismo di massa che quest'anno a Venezia ha lanciato la nuova degradante moda: “spiaggiarsi” nell'alta marea della Piazza più bella del mondo. Per contrastare il degrado gli operatori invocano pure l'esercito.




E' l'ennesimo schiaffo alla Serenissima che da ieri è tornata ad avvalersi degli “angeli” in arancione per tutelare il buoncostume della sua zona più bella. I 15 “San Marco Guardians” sono riapparsi da poche ore grazie alla sponsorizzazione di Costa Crociere per offrire informazioni in varie lingue, ma soprattutto per sensibilizzare i turisti al rispetto e al corretto uso dei servizi. Perché ormai, nel cuore di Venezia, si vede davvero di tutto. Col ritorno dell’acqua alta la piazza più bella del mondo è stata scambiata per un’enorme piscina in cui gli stranieri si bagnano e lasciano sguazzare i bimbi in pannolino e costume.







Pic-nic selvaggi e abbronzatura sui masegni sono all’ordine del giorno, come i bivacchi volanti sugli scalini delle Procuratie che da qualche tempo hanno visto la comparsa dei fornelletti da campeggio e delle tovaglie, per cucinarsi un piatto di spaghetti anche davanti alle maggiori attrazioni turistiche. E in tutto questo caos, dove ogni tanto qualcuno scorrazza in bici, monopattino o anche nudo tra le calli in barba ai divieti, regnano i venditori abusivi che fanno affari d'oro coi turisti “mordi e fuggi”.



Gli stessi “angeli” contro le cattive abitudini dovranno lavorare per tutta l’estate accerchiati dalla moltitudine di ambulanti abusivi in piazza che ormai non si contano più e si spartiscono il territorio in stile mafioso, anche minacciando i commercianti degli esercizi e chi si sovrappone tra loro e i possibili acquirenti. In piazza ci sono i bengalesi che vendono le rose e litigano con i loro connazionali che per due euro “regalano” una manciata di granturco da lanciare ai piccioni.



Verso le 18 arrivano i cingalesi con i dardi luminosi e le torce laser, mentre rive, ponti e ogni angolo della città è tappezzato di teli in cui sfilano tarocchi di tutti i tipi compresi i lucchetti da attaccare ai corrimani dei ponti storici. E i commercianti irregolari non sono gli unici ad arricchirsi con gli stranieri. «E’ necessario dotare le forze dell’ordine di strumenti adeguati per fermare tutte queste forme di degrado – spiega Alberto Nardi, promotore dei “San Marco Guardains” – e non intendo armi, ma strumenti normativi. È frustrante per gli stessi agenti non poter far niente contro gli extracomunitari che danneggiano la città, ma invece delle inutili sanzioni che non vengono mai pagate, bisogna intervenire sul loro permesso di soggiorno. Solo in questo modo si potrà avere in futuro un’immigrazione integrata a Venezia, mentre oggi c’è solo una “zona grigia».



«La situazione non è più sostenibile e il degrado è completamente fuori controllo – rincara Gianni De Checchi, segretario della Confartigianato Venezia – pochi giorni fa abbiamo consegnato al commissario prefettizio una documentazione con testimonianze fotografiche del caos che sta facendo soccombere la città e richiede l’intervento urgente delle forze dell’ordine. Non vi sono abbastanza vigili e Polizia per far fronte al fenomeno? Chiamiamo l’esercito». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino