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VENEZIA - In sei settimane di tamponi liberi e gratuiti, il Veneto ne ha erogati più di un milione. Questo significa che, in appena un mese e mezzo di piena estate, si è concentrato oltre un decimo dei test complessivamente effettuati in un anno e mezzo di pandemia, pur passata per ondate ben più pestifere dell'attuale. Di fronte a numeri che oltretutto continuano a ingrossarsi, a causa di un chiaro effetto Green Pass su quanti non si sono vaccinati (e magari non intendono farlo), la Regione sta valutando il prezzo del controllo sanitario: con ogni probabilità 8 euro per i ragazzi e 15 per gli adulti.
I NUMERI
Unico caso in Italia, l'accesso senza prescrizione né pagamento ai punti Covid era scattato lo scorso 6 luglio, quando il bollettino veneto registrava 13 ricoverati in Terapia intensiva e 236 malati in area non critica, nonché una variazione quotidiana di 97 nuovi casi. «Posso capire che fare un tampone dia fastidio ma con quelli di terza generazione il disagio è minimo e, se il risultato sarà negativo, il vantaggio è di poter avere il Green Pass anche per chi non si è ancora vaccinato», diceva Luca Zaia annunciando la novità, definita all'epoca «un'azione di volontariato che aiuterà tutta la comunità», allo scopo di «continuare con la campagna di monitoraggio per vedere come si diffonde il virus e non farci trovare impreparati in autunno». Probabilmente il governatore non avrebbe mai pensato di essere preso così alla lettera: secondo la contabilità nazionale della Protezione civile, da quel giorno sono stati eseguiti 1.032.935 test, come certifica la rilevazione di ieri, conteggiando 23 pazienti intubati e altri 185 degenti accolti negli altri reparti, a fronte di 587 nuovi positivi.
IL CONFRONTO
È evidente il confronto fra allora e adesso.
I COSTI
Quanto costa tutto questo alle casse regionali? Analizzando le ultime gare bandite da Azienda Zero, risulta una grande variabilità di prezzi. L'accordo di giugno per le diagnosi molecolari ha visto presentare, da parte di una dozzina di fornitori, prezzi per ciascun test compresi fra 10,60 e 35,20 euro più Iva. L'appalto di gennaio per gli esami antigenici ha evidenziato offerte unitarie da 1,85 a 13 euro, sempre al netto dell'imposta sul valore aggiunto. Ma chiaramente questo è solo il costo del kit, al quale va poi sommata la spesa per la refertazione e dunque per il personale. Per farsi un'idea della cifra, basta leggere quanto indicato in calce all'esito di un qualsiasi tampone rapido: «Gentile Signore/a, desideriamo renderLa partecipe che il Servizio Sanitario Regionale ha impiegato euro 70,30 per il Suo percorso di cura». Dunque è facile ipotizzare come solo in questo fine settimana, per l'eccesso di test antigenici, la Regione abbia sborsato 1.460.201,30 euro.
LA TARIFFA
Sul punto, Zaia è stato perentorio: «Stiamo preparando un nuovo Piano di sanità pubblica e in quel provvedimento definiremo le categorie che avranno ancora diritto al tampone gratuito e quelle che invece lo dovranno pagare». È verosimile che la decisione venga presa prima di Ferragosto e sarà la Giunta a fissare la tariffa. È verosimile però che la cifra non si discosterà da quelle stabilite nelle intese nazionali sottoscritte dal commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo con i rappresentanti di farmacie e strutture sanitarie private: 8 euro per ragazzi da 12 a 18 anni (più 7 di contributo statale), 15 euro per i maggiorenni.
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