La provincia di Belluno non paga, stop lavori e 90 dipendenti in cig

L'incontro di oggi a Mestre
MESTRE - Stop alla manutenzione delle strade provinciali di Belluno e cassa integrazione per 90 dipendenti. Doppia decisione choc, quella presa ieri dal consiglio di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MESTRE - Stop alla manutenzione delle strade provinciali di Belluno e cassa integrazione per 90 dipendenti. Doppia decisione choc, quella presa ieri dal consiglio di amministrazione di Veneto Strade, la società che gestisce la rete stradale regionale e quella provinciale di Belluno.


Il cda ha infatti deliberato che dal prossimo 1. marzo venga sospeso il servizio di manutenzione della rete viaria di competenza dalla Provincia di Belluno, e ha anche dato via libera alla richiesta di messa in cassa integrazione per 90 addetti della provincia di Belluno, su un totale di 260 dipendenti della società. Una decisione che ha lasciato di sasso lavoratori e sindacati, scesi ieri a Mestre per protestare davanti alla sede della società. “Un disastro totale”, dichiarano a caldo i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, dopo l’incontro faccia a faccia con il consiglio d’amministrazione e con l’amministratore delegato Silvano Vernizzi. Veneto Strade si dice pronta a ritirare il provvedimento, ma solo di fronte all’impegno preciso della Provincia di Belluno di saldare gli arretrati con la società regionale. Si tratta di circa 15 milioni di euro, 9 milioni per le strade provinciali ex Anas e 6 per le strade provinciali cosiddette “storiche”.

La decisione presa da Veneto Strade è destinata a sollevare polemiche, tanto che lo stesso Vernizzi ha messo in conto la possibilità di ricevere un avviso di garanzia per il mancato svolgimento di un servizio pubblico. I soldi, questo è chiaro, sono finiti. Veneto Strade non è più in grado di sopperire ai mancati trasferimenti della Provincia di Belluno, a sua volta penalizzata dai tagli statali. Fino a pochi anni fa, la Regione trasferiva alla società anche 100 milioni all’anno, scesi a 16,6 lo scorso anno. Lo sanno anche i sindacati, che infatti sono pronti a tutto pur di rimediare alla situazione. «Pronti alla mobilitazione generale. Non è possibile che a pagare siano i lavoratori. Non vorremmo questo sia l’inizio dello smantellamento della società», tuonano tutti i segretari di categoria. «Andremo a battere i pugni. Prima in Provincia, poi in Regione e infine a Roma. Questi lavoratori sono gli infermieri delle nostre strade», rimarca Renzo Varagnolo, segretario regionale della Filt Cgil Veneto.


I sindacati hanno intenzione di convocare al più presto tutti i parlamentari veneti e i sindaci dei territori coinvolti. Proclamate anche 4 ore di sciopero per i prossimi giorni e una giornata intera di mobilitazione per il 24 febbraio, giorno in cui tornerà a riunirsi l’assemblea dei soci di Veneto Strade. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino