Anche se dentro ai Palazzi magari non sembra, c'è una vita oltre la politica. L'ex assessore diventata ristoratrice, l'ex presidente che ora coltiva la terra,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'AGRICOLTORE - E invece, come si è reinventata lei, così è ripartito anche il 57enne vicentino Marino Finozzi. A sei mesi dall'inaspettata decisione di dimettersi dopo diciott'anni dal Consiglio regionale, dove presiedeva la commissione Affari Istituzionali e aveva guidato anche l'assemblea ed era stato pure assessore, l'esponente della Lega non sembra affatto pentito. Anzi: «Ora con l'azienda agricola Le Lazarele di Calvene, che gestisco insieme a mia moglie Mariluci con l'idea di trasformarla in una fattoria sociale, coltivo erbe officinali da cui produrre olii essenziali. La prima raccolta è prevista per la primavera del 2020, ma è bello assecondare i tempi della natura. Intanto ho preparato la terra, a settembre ho messo giù 2.500 piantine di iris e fra un paio di mesi ne piantumerò 3.000 di lavanda. Ogni tanto mando qualche messaggio a Zaia per aggiornarlo sui progressi dei miei lavori: mi ha fatto sapere che è molto affascinato dalla mia scelta di vita».
IL LEGALEChissà allora se un giorno pure il governatore cambierà vita. O se magari riprenderà quella precedente, come ha fatto il trevigiano Fabio Gava: diciott'anni tra la Regione e il Parlamento e altri cinque da consulente di Save, poi nell'ottobre scorso la decisione di rilevare insieme a Domenico Menorello (altro ex deputato) lo studio legale di Carlo Fracanzani a Padova. «Mi sarebbe piaciuto svoltare del tutto e imparare qualche mestiere manuale dice il 69enne ex azzurro ma alla fine è stato più comodo ritornare a quello che sapevo già fare e che, tengo a precisare, mi ha permesso di guadagnare più del Palazzo. Ma non mi lamento di certo, adesso mi occupo di diritto amministrativo e continuo a seguire da lontano la politica. Tornarci? Non penso proprio, io che non amo i social media mi troverei troppo a disagio fra politici che pensano di fare le riforme con un tweet...».
IL DOCENTEHa invece dovuto imparare a confrontarsi con il popolo dello smartphone Diego Bottacin, per dieci anni consigliere regionale dopo essere stato per altri tredici sindaco di Mogliano Veneto. Dopo quasi un quarto di secolo, e prossimo ai 60 anni d'età, l'ex esponente del centrosinistra ha ripreso a insegnare italiano, storia e geografia alle scuole medie, di cui è vicepreside. «Ora sto aspettando il risultato della seconda selezione per dirigenti scolastici racconta il trevigiano e per questo ho ricominciato a studiare: una fatica per la memoria... La politica non mi manca, mi sembra troppo distante dai problemi veri e improntata solo a suggestioni e urla. Preferisco di gran lunga stare in mezzo ai ragazzi, anche se rispetto a una volta è cambiato il mondo: ritmi di attenzione condizionati dal cellulare, famiglie lacerate, genitori che si sentono inadeguati e allora permettono tutto. Ma ci sono stati anche cambiamenti positivi, per esempio le nuove tecnologie che danno possibilità di costruire ambienti di apprendimento virtuali e collegamenti individualizzati per lezioni a distanza».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino