Bastano appena per formare una squadra di calcio, ma senza riserve. Sono solo 11, su un complesso di 563, i Comuni rimasti Covid free in Veneto: centri polesani e bellunesi liberi...
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IL DOMICILIO
La mappa elaborata dal sistema di biosorveglianza della Regione è basata sul criterio del domicilio. Per ottenere una fotografia delle oltre 19.300 positività diagnosticate in Veneto dall'inizio dell'emergenza, indipendentemente dal loro esito in guarigione o in decesso, abbiamo dunque ripulito lo storico dai pazienti che si sono trovati incidentalmente in questo territorio, ricostruendo la situazione nelle aree di competenza delle varie aziende sanitarie.
Nella Ulss 1 Dolomiti il parametro demografico risulta più debole del fattore anziani: il capoluogo Belluno è infatti terzo, con 99 casi, dietro a Borgo Valbelluna con 199 e a Pedavena con 138. In entrambi questi Comuni si trovano degli ospizi che sono stati pesantemente infettati dal virus, tanto che nei primi mesi di quest'anno i due uffici anagrafici hanno registrato un aumento della mortalità pari rispettivamente a metà e a un terzo rispetto allo stesso periodo del 2019. Una dinamica simile è presente anche nell'Ulss 6 Euganea, dove una grande città qual è Padova inevitabilmente primeggia (795), seguita però da una sede di Rsa come Monselice (248), nonché nell'Ulss 9 Scaligera, dove Verona si conferma il centro più contagiato del Veneto con 1.531 casi, ma San Bonifacio con la sua struttura per anziani è secondo con 203. Altrove i numeri rispecchiano invece l'andamento demografico: nell'Ulss 3 Serenissima spiccano Venezia (793) e Chioggia (249), fra le Ulss 8 Berica e 7 Pedemontana campeggiano Vicenza (396) e Bassano del Grappa (376), nell'Ulss 2 Marca Trevigiana ci sono Treviso (258) e Conegliano (246), nell'Ulss 5 Polesana il picco è Rovigo (83).
Dall'inizio dell'epidemia 62 in fuga dall'isolamento domiciliare
PICCOLO È BELLO
Non a caso è il Polesine a vantare ben otto dei Comuni che non hanno conosciuto il virus: Bosaro, Calto, Castelguglielmo, Guarda, Loreo, Papozze, Pettorazza Grimani e Villanova Marchesana. I restanti tre sono del Bellunese: San Nicolò di Cadore, Perarolo e Ospitale di Cadore. Quest'ultimo è il più piccolo di un gruppo di paesi dalle dimensioni comunque modeste: con i suoi 290 abitanti, su una superficie di 39,78 chilometri quadrati, il paese cadorino ha una densità pari a 7, mentre per esempio quella di Verona è di 1.297.
Questa è la prima motivazione che il sindaco Roberto Santin vede all'origine dei casi zero: «Con una densità così bassa, è evidente che i contatti fra le persone sono molto più difficili. Oltretutto nella nostra comunità ci sono molti anziani, che già si muovono poco e in questo periodo ancora meno. Dopodiché anche noi, a livello di ente, abbiamo cercato di fare prevenzione: appuntamenti in municipio solo su prenotazione e all'ingresso del fabbricato, incontri amministrativi in videoconferenza, attivazione della spesa a domicilio, stampa gratuita dei compiti scolastici in Comune, sensibilizzazione della popolazione affinché un solo componente per famiglia facesse gli acquisti per i suoi. Tutte piccole cose che ci hanno aiutati a tenere lontano il contagio».
Tanto da diventare un Comune Covid free: «Sarebbe un bello slogan da sfruttare in chiave turistica osserva il sindaco Santin se solo avessimo le strutture ricettive... Stiamo facendo i salti mortali per aprire un ostello fra quindici giorni, speriamo che i tedeschi tornino presto in bicicletta sulla Monaco-Venezia». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino