Il triangolo industriale si è spostato a Nordest. Negli anni del cosiddetto miracolo italiano (quando comunque lo Stato è riuscito a chiudere tutti i bilanci in...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È la Cgia di Mestre a fotografare la nuova realtà, applicando all'export nazionale il parametro del made in Italy. Ebbene, nel 2016 il saldo commerciale dei prodotti «made in Italy» ha registrato un valore positivo pari a 121,6 miliardi di euro, un risultato che compensa ampiamente il dato realizzato dai prodotti manifatturieri «non made», che è invece negativo per 31,2 miliardi di euro. Nel mondo globale, il piccolo torna bello: perché il Made in Italy è fatto da una miriade di piccole e medie imprese sempre più visibili nel mondo, mentre i prodotti non made in sono tradizionalmente riconducibili a settori caratterizzati prevalentemente da imprese molto strutturate.
A livello territoriale, poi, emerge con nettezza che la locomotiva veneta è tornata a tirare. Nel pregiato settore del Made in Italy, il Veneto è la prima Regione votata all'export in Italia, con un saldo di 25,5 miliardi, seguita dall'Emilia Romagna che arriva a 23,6 miliardi e dalla Lombardia con 21,4 miliardi. Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, il nuovo triangolo industriale delle produzioni che si vendono nel mondo: le tre regioni da sole fanno il 58,7% del saldo commerciale italiano, e il Veneto fa meglio di tutti.
Il Gazzettino