Passino gli animalisti della Lav, che da giorni stanno consegnando lettere ai governatori per chiedere di fermare «la strage dei lupi». Ma se al coro dei contrari al...
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E pensare che il provvedimento contestato ha un titolo che a tutto farebbe pensare tranne che a una mattanza: “Piano di conservazione e gestione lupo”. Trattasi di 57 pagine che hanno già superato il vaglio tecnico e che la Conferenza Stato-Regioni dovrebbe approvare giovedì 2 febbraio. E mentre gli animalisti dell’Enpa hanno lanciato un “mail bombing”, cioè un invio massiccio di email di protesta, contro ministero dell’Ambiente e Coldiretti ritenuti responsabili del piano, a Roma continuano a ripetere che la misura è volta a tutelare il lupo, mica ad ammazzarlo. «Nel piano ci sono 22 azioni - dice il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti - che mirano alla tutela del lupo e a far convivere la presenza del lupo con la presenza dell’uomo e delle attività economiche. Chi vuole lasciare le cose così come sono oggi, vuole proteggere una situazione in cui il lupo viene cacciato dai bracconieri, una situazione diventata insostenibile e in cui ognuno si difende come può. A me sta a cuore il lupo, ma ad altri no e mirano solo a farsi pubblicità».
Una delle 22 misure, però, prevede la possibilità di procedere ad abbattimenti selettivi del 5% degli esemplari di lupo insediati in Italia ad opera della Forestale. Da pagina 42 a pagina 44 si parla infatti delle “deroghe al divieto di rimozione di lupi dall’ambiente naturale”. Si tenga conto che i lupi in Italia non sono pochissimi: complessivamente il 9-10% del totale europeo, ma si arriva al 18% se si considera il livello Ue. «Quasi tutte le Regioni sono favorevoli al Piano - riferisce l’assessore veneto Pan - da noi in Veneto il problema è concentrato soprattutto in Lessinia, ma abbiamo puntato su altre soluzioni». In sede tecnica, dice Pan, il Veneto aveva dato parere favorevole: «Ma era non vincolante e comunque siamo contrari all’uccisione». In Friuli Venezia Giulia è la presidente Serracchiani a puntare i piedi: «Non posso dire sì all’abbattimento dei lupi». Ed è così che per una volta la leader Dem e una consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, si ritrovano sulla stessa linea. Era stata infatti Dal Zovo a sollevare pubblicamente la questione in Fvg, confidando su una presa di posizione netta di Serracchiani, cosa avvenuta con puntualità. «Si studino metodi alternativi alle uccisioni - ha scritto Dal Zovo - e si metta concretamente in atto il Piano di conservazione». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino