Venerdì, il giorno dei colori: il Veneto rimane giallo, ma i contagi tornano ad aumentare

La mappa dei colori
VENEZIA - Venerdì, giornata di colori per le Regioni, ma il Veneto è tranquillo: per un'altra settimana resterà giallo. «Sì, saremo ancora...

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VENEZIA - Venerdì, giornata di colori per le Regioni, ma il Veneto è tranquillo: per un'altra settimana resterà giallo. «Sì, saremo ancora gialli, ma non c'è niente da far festa», ammonisce il governatore Luca Zaia, annunciando che l'indice di trasmissione del contagio in sette giorni è sensibilmente aumentato: venerdì scorso era 0.71, adesso è 0.86. Se si raggiunge quota 1 il passaggio in arancione è automatico.


Di qui l'invito del presidente della Regione: vanno rispettate le distanze di sicurezza, bisogna usare la mascherina, detergersi le mani. «Qualche assembramento da spritz si è visto, la prova del nove l'avremo questo fine settimana», dice Zaia che con l'assessore Manuela Lanzarin anticipa i dati che oggi saranno valutati dalla Cabina di regia del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di sanità. Rt 0.86, incidenza dei contagi 129 su 100mila abitanti e quindi ben sotto la soglia di 250, percentuale di occupazione delle Terapie intensive al 18% contro il limite del 30%, mentre nelle aree non critiche si è al 17% quando la soglia è al 40%. Insomma, gialli per un'altra settimana. Dopo, si vedrà. Il quotidiano bollettino ha fornito intanto un quadro in evidente miglioramento: un altro migliaio di positivi (1.021) e altri 13 vittime, ma gli ospedali continuano a svuotarsi, 15 i posti letti liberati nelle aree non critiche più uno in rianimazione.


LA PROFILASSI
Per quanto riguarda la campagna di vaccinazione, tra due settimane, il 13 maggio, il commissario generale Francesco Paolo Figliuolo sarà in visita in Veneto. «Gli faremo vedere le efficienze della nostra sanità», ha detto Zaia. La preoccupazione dei giorni scorsi per la carenza di sieri è venuta meno: le forniture adesso sono pressoché regolari, tanto che Zaia ha fissato l'obiettivo di effettuare 43mila somministrazioni al giorno. Mercoledì, tanto per fare un confronto, ne sono state fatte 31.123. Un target ambizioso che si concilia con le forniture di farmaci: quasi 400mila dosi tra quelle già stoccate (53.941 AstraZeneca, 10.236 Johnson & Johnson, 34.797 Moderna, 169.521 Pfizer) e quelle in arrivo (151.100 AstraZeneca, 12.800 Johnson & Johnson, 20.500 di Moderna), senza contare che la settimana prossima è previsto un carico eccezionale: 356.390 dosi il 3 maggio, 201.490 il 10 maggio, 222.750 il 17 maggio.


PRENOTAZIONI
Nella giornata di mercoledì le piattaforme on line delle Ulss hanno ricevuto 100.000 prenotazioni per le vaccinazioni. Zaia ha rinnovato l'appello ai veneti di età compresa tra i 60 e i 69 anni, che proprio ieri hanno iniziato a vaccinarsi: «Ci sono ancora 64mila posti disponibili, prenotate il prima possibile, è vero che c'è posto fino al 19 maggio ma non aspettate gli ultimi giorni». Il motivo: «Vorremmo passare il prima possibile alla fascia 50-59 anni. Questo significa che potremmo portare i 40enni a vaccinarsi prima dell'estate». Se per gli under 60 gli unici vaccini utilizzabili sono Pfizer e Moderna, c'è da capire cosa succederà con AstraZeneca visto che l'Unione Europea ha deciso di non rinnovare i contratti di fornitura con il farmaco anglosvedese: «Devono fare chiarezza sui richiami o se si debbono fare vaccini con terzi», ha detto il presidente della Regione.

IL BILANCIO


Su una platea vaccinale di 4.198.022 veneti (non vanno considerati gli under 16), a ieri mattina 491.659 risultano aver avuto sia la prima dose che il richiamo, mentre 1.081.327 hanno avuto la prima dose. E veniamo alle categorie: hanno avuto almeno una dose il 95% degli over 80, il 67,1% della fascia di età 70-79 anni, il 65,2% dei disabili, il 52,7% dei vulnerabili. Per quanto riguarda le farmacie, l'accordo è stato firmato, ma non è ancora possibile effettuare la somministrazione del siero. In farmacia, per ora, si può solo prenotare un posto nei Centri vaccinali.
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Il Gazzettino