«Investa tutti i risparmi, zero rischi» il cliente si fida, persi 500mila euro

LENDINARA (Rovigo) - Ex direttore della filiale di Veneto Banca di Conselve (Padova) a processo per i reati di truffa e falsità in scrittura privata. Ermanno Avezzù,...

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LENDINARA (Rovigo) - Ex direttore della filiale di Veneto Banca di Conselve (Padova) a processo per i reati di truffa e falsità in scrittura privata. Ermanno Avezzù, 41enne di Lendinara, avrebbe raggirato un cliente dell'istituto di credito per un ammontare di 500 mila euro: tutti i suoi risparmi. Il presunto truffato è uno dei tanti risparmiatori messi alle corde dal crac di Veneto Banca.


I fatti risalgono al gennaio di 5 anni fa quando, secondo l'accusa, Avezzù avrebbe avvicinato il cliente prospettandogli la possibilità di investire tutti i suoi risparmi, per un importo complessivo di 500mila euro, nel prodotto finanziario Veneto Banca 5% 2013-2017 convertibile con facoltà di rimborso in azioni. E ancora per l'accusa, l'ex direttore della filiale avrebbe falsamente rappresentato al risparmiatore che il prodotto soddisfaceva le sue esigenze e soprattutto che corrispondeva ai suoi profili di investimento. Inoltre lo avrebbe persuaso del fatto che che c'era la possibilità di disinvestire il denaro in qualsiasi momento. E invece sappiamo com'è andata: quando il cliente chiese di disinvestire, gli restituirono la somma in azioni della banca, difficili da rivendere e che ben presto sarebbero state valutate quasi nulla.


IL FALSO Quindi, sempre per l'accusa, Avezzù avrebbe indotto il risparmiatore in errore facendogli sottoscrivere l'offerta pubblica di sottoscrizione delle obbligazioni per un importo complessivo di 499 mila e 950 euro. Somma poi ridotta a 444 mila e 780 euro, ancora secondo l'accusa, falsificando o concorrendo alla falsificazione della sottoscrizione del cliente in una serie di documenti. Esattamente, ancora per l'accusa, del modulo dell'offerta d'acquisto datato 23 gennaio 2013, da cui risulta l'acquisto delle obbligazioni. E altri due distinti moduli, firmati nella stessa data, anche questi, per l'accusa, con due firme false. In tal modo Avezzù avrebbe procurato a sé e alla banca un ingiusto profitto, consistito nella sottoscrizione di obbligazioni convertibili in azioni e provocando di conseguenza un danno al risparmiatore. Cliente che alla richiesta di disinvestire il denaro si è visto convertire le obbligazioni in azioni della Veneto Banca di valore inferiore a quello dell'investimento iniziale e difficili da piazzare sul mercato. Ieri in aula ha testimoniato la moglie del risparmiatore: «Mio marito voleva fare un investimento a breve termine, ma quando ha chiesto di ritirare il denaro gli è stato convertito in azioni di Veneto Banca a sua insaputa». 
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Il Gazzettino