TREVISO - Daniele Furlan è un tetraplegico che aveva investito e perso 200mila euro in azioni di Veneto Banca per le sue cure. Ora partecipa alle manifestazioni...
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Come sintetizzerebbe la sua storia?
«Ho subito un gravissimo incidente nel 2001, mi ha lasciato completamente paralizzato. Dopo l'incidente sono stato beneficiario di una somma di denaro di una certa importanza. Dal 2007 ho iniziato a investire in azioni Venetobanca. Investimenti tranquilli, nessuna speculazione finanziaria, solo la volontà di avere un fondo per una vita che è diventata impegnativa. Ma ho perso tutto».
Cosa rappresentavano per lei i soldi investiti?
«La mia assicurazione sul futuro. La mia vita è diventata molto complicata e onerosa dopo il 2001. Non posso fare nulla in autonomia. Ho due badanti che si turnano e il resto ricade sulla rete familiare. Posso pensare di gravare sui miei per sempre? E poi: se trovassero una cura innovativa e costosa? Io ci spero sempre. Ora non potrei più permettermela».
Perchè ha deciso di investire tanto denaro in azioni Veneto Banca?
«C'era un rapporto fiduciario. La mia famiglia è correntista da decenni, mio figlio lavora in Veneto Banca come cassiere. Quando avevo l'azienda avevo lì il conto, era la banca del territorio. Il funzionario veniva a casa mia due o tre volte al mese, sovente si fermava a pranzo. Non sono uno spericolato, avevo un'attività e ho sempre cercato di valutare i benefici dei miei investimenti. Volevo solo accantonare dei fondi per le cure».
Il Gazzettino