Veneto, aziende a caccia di 6mila ingegneri: 143 progetti di tirocinio

Francesco Nalini
VENEZIA - Industria veneta a caccia di seimila ingegneri e Assindustria Venetocentro pesca direttamente nell'università di Padova. Gli industriali di Treviso e Padova...

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VENEZIA - Industria veneta a caccia di seimila ingegneri e Assindustria Venetocentro pesca direttamente nell'università di Padova. Gli industriali di Treviso e Padova hanno indetto oggi e domani una due giorni di incontri online promossi col Dipartimento di Ingegneria Industriale nell'ambito delle iniziative di Capitale della Cultura d'Impresa 2022. «Per le sfide tecnologiche che devono affrontare le nostre imprese la preparazione e la creatività dei giovani sono una risorsa strategica, che vogliamo contattare e se vogliamo prenotare prima della laurea. Un'iniziativa molto simile faremo presto anche per informatica e ingegneria informatica», spiega Francesco Nalini, consigliere delegato Assindustria Venetocentro per l'Education: «Poi ci sono i dottorati industriali, borse di studio pagate dalle aziende e da Fondazione Cariparo, che permettono di far entrare nelle imprese l'avanguardia della scienza per permettere di affrontare al meglio la sfida tecnologica». Saranno 143 i progetti di tirocinio ad alto contenuto formativo presentati da 93 imprese di Padova e Treviso della meccanica e meccatronica, cartotecnica, legno arredo, moda, sport e calzatura, chimica e gomma-plastica a 170 ingegneri del domani, studenti e laureandi in ingegneria meccanica e ingegneria chimica e dei materiali dell'Università di Padova.


Il manifatturiero veneto è pienamente coinvolto dal processo di transizione energetica e tecnologica avviato dal Pnrr e dalle nuove strategie europee. La sfida è già stata colta, mancano però i giovani per vincerla: nel 2021 infatti per esempio è aumentata la domanda di ingegneri, ma il 58% rimane introvabile. A Padova e Treviso ci sono già 2.420 posizioni vacanti secondo le analisi di Assindustria che evidenzia come in totale in tutto il Veneto siano in 6mila gli ingegneri che le aziende stanno cercando. Ed è partita una collaborazione stretta con l'università di Padova fatta di colloqui e chat room dedicate per far dialogare 93 imprese con 170 studentesse e studenti di ingegneria meccanica, ingegneria chimica e dei materiali. Dalle aziende 143 progetti di tirocinio altamente formativi. In pratica, posti già assicurati nelle imprese venete più focalizzate sul futuro. «Ci sono tante sfide globali che stanno affrontando anche le nostre imprese: transizione energetica e digitale, biotecnologie, la riconfigurazione delle catene di fornitura - osserva Nalini -. Le aziende devono imparare a raccontarsi e a presentarsi: sono attive in tanti settori diversi, molto votate all'innovazione e all'internazionalizzazione. Questi giovani devono sapere che non è necessario andare a Milano o all'estero per una carriera di soddisfazione. Incontriamo gli ingegneri del futuro sarà un'occasione unica di incontro e conoscenza».
Nalini, Ad della padovana Carel Industries, 332 milioni di fatturato nel 2020, sottolinea che «ogni anno si laureano in ingegneria a Padova 3mila ragazzi, veramente pochissimi, per questo ci stiamo concentrando anche sugli Its, gli istituti tecnici superiori, con i quali stiamo lanciando l'apprendistato di alta formazione: assunzioni a tempo indeterminato per chi sta ancora studiando, uno strumento diffusissimo in Germania».
Ogni azienda presenterà fino a tre progetti di tirocinio formativo che potranno coinvolgere gli studenti in varie attività. In campo ci saranno aziende come la Unox di Cadoneghe (Padova); la Irinox di Corbanese di Tarzo (Treviso). E ancora, la Saet di Selvazzano Dentro (Padova) o Tecnosteel di Tezze di Vazzola. E poi Aristoncavi, AzzurroDigitale, Came, Electrolux, Malvestio, Silca, Tecnoeka.


TURISMO

In Veneto è cresciuta anche la domanda di lavoratori nel turismo: le previsioni di assunzione delle imprese nel 2021 hanno superato il 2019, ma è stato più difficile il reclutamento, soprattutto dei giovani. «La pandemia ha provocato una forte perdita di professionalità nel settore turistico - commenta Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est - in quanto molti lavoratori, alla ricerca di un impiego più stabile, hanno trovato occupazione in altri settori. Per questo è fondamentale ridurre stabilmente il costo del lavoro e allungare la stagionalità, verso un modello di turismo tutto l'anno».


 

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Il Gazzettino