Venetista non paga l'acqua da 2 anni: giù nel pozzetto per protesta

Isacco Favaro a sin
RIESE- Non paga l'acqua perché veneto e indipendentista. E ieri mattina ha inscenato una protesta: si è calato nel pozzetto davanti casa per impedire che i...

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RIESE- Non paga l'acqua perché veneto e indipendentista. E ieri mattina ha inscenato una protesta: si è calato nel pozzetto davanti casa per impedire che i tecnici dell'Ats gli bloccassero il collegamento. In suo aiuto è arrivata una decina di amici da tutta la zona. Quindi sono giunti anche i carabinieri di Riese e Castelfranco e il sindaco Matteo Guidolin. Un'ora di trattativa con il 50enne patriota veneto o come si definisce lui rivoluzionario, Isacco Favaro. Poi è prevalso il buonsenso. «Non deve più succedere una cosa del genere» ha commentato Guidolin, quando le acque si sono calmate, di fronte a decine di cittadini accorsi sul posto. Tutto è partito appunto dalla protesta del 50enne residente da solo in un appartamento di una palazzina in via De Gasperi a due passi dal centro.


LE RIVENDICAZIONI Da Veneto marciano non riconosce lo Stato italiano che reputa invasore, rivendica l'autodeterminazione del Veneto che comprende anche le risorse, come l'acqua, e quindi da un anno e mezzo non paga la bolletta. Era stato denunciato nel febbraio scorso perché continuava ad allacciarsi al contatore che era stato sigillato. Ieri infatti gli addetti dell'Ats si sono recati in via De Gasperi proprio per bloccare la fornitura vista lo stato di morosità. Per fare questa operazione hanno dovuto bloccare l'erogazione dell'acqua di tutto il vicinato. Ma a questo punto è intervenuto Favaro che si è fiondato dentro il pozzetto bloccando di fatto i lavori. Con le proteste della gente per via dei rubinetti a secco. Ma non è finita: a dar ma forte all'uomo sono giunti diversi amici venetisti. Sul posto il sindaco e il comandante dei carabinieri di Castelfranco Alessandro Albiero con diverse pattuglie. Si è aperta così una trattativa. Dopo un'oretta di discussioni, l'uomo è ritornato sui suoi passi.

LINEA DURA «Siamo riusciti a risolvere questa questione grazie al buonsenso e di questo ringrazio anche i carabinieri - ha detto il sindaco - Ho ascoltato le ragioni di Favaro come ascolto tutti i cittadini. Ma non posso accettare che per questo si crei un disservizio alla popolazione. D'ora in poi tolleranza zero. Se lo farà di nuovo sa che rischia moltissimo». Lui Isacco Favaro chiarisce: «Mi stanno facendo passare per responsabile del disservizio invece sono la vittima. Con l'autodeterminazione le risorse locali restano a noi e così l'acqua e l'Ats non la riconosciamo. Lo abbiamo già spiegato sia al sindaco che ad Ats ma non vogliono sentire ragioni». 
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Il Gazzettino