Stressati, sedentari, fumano poco ma bevono: il check-up dei veneti

Stressati, sedentari, fumano poco ma bevono: il check-up dei veneti
Veneti stressati e poco attivi fisicamente, meno fumatori ma più beoni, depressi il giusto ma bilanciati da un maggiore benessere economico: non sono stereotipi, ma...

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Veneti stressati e poco attivi fisicamente, meno fumatori ma più beoni, depressi il giusto ma bilanciati da un maggiore benessere economico: non sono stereotipi, ma caratteristiche endemiche della gente del Nordest, visto che a metterle nero su bianco è stata un’indagine dell’Usl 9 di Treviso che ha fotografato gli stili di vita nel suo territorio e in regione.




I risultati sono stati illustrati ieri dal dottor Agostino Paccagnella, responsabile dell’Unità di Nutrizione clinica dell’Usl, nell’ambito del convegno regionale dei pensionati di Confagricoltura Veneto, dedicata a nutrizione e salute. Un appuntamento dedicato all’esame delle abitudini alimentari e quotidiane in particolare della fascia anziana, con attenzione all’evoluzione del costume anche a tavola.

In Veneto i pensionati sono quasi un milione e 300mila, di cui oltre 675mila donne e oltre 620mila uomini. E le caratteristiche più pericolose della terza età sono la scarsità di esercizio fisico e la malnutrizione, o sottonutrizione: due problemi che comportano perdita di muscolatura e quindi progressivo regresso delle facoltà motorie. Molti pensionati hanno abbandonato la carne, sostituendola con altri alimenti più economici: la malattia, quindi, è legata a doppio filo con l’esiguità delle pensioni, visto che un milione, secondo gli ultimi dati, non arriva a mille euro.



Ma con i dati a disposizione si può tracciare un approfondito "check-up" dei veneti di tutte le età. Dove gli indicatori volgono al rosso rispetto al resto d’Italia è nel rapporto con l’alcol. Il 9 per cento dei veneti ha un consumo elevato e il 24 addirittura rischioso, mentre idati nazionali parlano del 4 e 17 per cento. Va meglio nel campo del fumo: poco meno di una persona su 4 è dedita al tabacco, mentre il dato italiano è del 28 per cento. In più, il 45 per cento dei fumatori tenta di smettere. E se un veneto su tre svolge regolare attività fisica, le persone completamente sedentarie sono 23 su cento: ancora troppe, ma molto meno della media italiana che si attesta al 31. Tra i fattori di rischio, il colesterolo alto (24%) la spunta di misura sulla pressione (21%), con dati in linea con il resto del Paese, mentre le difficoltà economiche come causa patologica sono qui meno della metà rispetto al resto d’Italia. Sei persone su cento presentano sintomi di depressione significativi, mentre quasi una persona su tre è in sovrappeso e una su undici è obesa: il calcolo dell’Usl è che nel territorio trevigiano ci siano 575mila chili di troppo, il che parametrato alla popolazione veneta darebbe una decina di migliaia di tonnellate. E le famose cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, proverbiale toccasana raccomandato da qualsiasi medico? Le consumano regolarmente 13 veneti su cento, tre più che nel resto d’Italia, ma ancora pochi Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino