​Nuova tecnica per le vene varicose. Un primato che tocca il Polesine

Nuova tecnica per le vene varicose. Un primato che tocca il Polesine
ROVIGO - Un nuovo passo nel trattamento delle vene varicose con il professor Dimitrios Kontothanassis, polesano, che ha portato la Next generation radiofrequency all'Istituto...

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ROVIGO - Un nuovo passo nel trattamento delle vene varicose con il professor Dimitrios Kontothanassis, polesano, che ha portato la Next generation radiofrequency all'Istituto Ffebologico italiano di Padova. Per la prima volta approda in Italia la tecnologia Venclose che offre ai pazienti con varici agli arti inferiori una soluzione rivoluzionaria e mininvasiva.


PRIMATO


Grazie alla collaborazione del chirurgo Kontothanassis con la multinazionale Becton Dickinson, proprietaria del brevetto Venclose, all'Istituto è stato eseguito con successo il primo intervento chirurgico endovascolare in Italia con tale tecnica. È insieme un primato nazionale e mondiale, perché per appunto per la prima volta è stata usata la radiofrequenza per trattare simultaneamente, sullo stesso paziente, un doppio distretto che consisteva in una vena grande safena aneurismatica e una vena safena anteriore di coscia varicosa.
Nella medicina vascolare ogni progresso rappresenta un'opportunità per migliorare la qualità della vita dei pazienti e per spingere avanti la ricerca e l'innovazione e il professor Kontothanassis ha compiuto un passo significativo in tale ambito. L'intervento, eseguito in anestesia locale, apre nuove prospettive nel trattamento delle patologie venose. Il metodo Venclose, infatti, ha rivoluzionato l'approccio al trattamento delle vene varicose offrendo una soluzione avanzata e mininvasiva per i pazienti affetti da questa patologia.


L'INTERVENTO


Grazie al microcatetere dotato di elettrodo per radiofrequenza di ultima generazione e ad alta efficienza, è stato possibile trattare la vena safena aneurismatica in modo rapido ed efficace, riducendo i tempi operatori e migliorando i risultati clinici. Ciò che rende questa procedura ancor più straordinaria è l'ablazione simultanea della vena safena aneurismatica insieme alla vena safena anteriore mai descritta in letteratura prima di oggi.
Il successo di questo primo caso apre la strada a nuove prospettive nel trattamento delle malattie venose, offrendo speranza e soluzioni ai pazienti affetti da vene varicose e condizioni correlate.
L'Istituto flebologico italiano di Padova, diretto da Dimitrios Kontothanassis, si conferma così un punto di riferimento mondiale nell'eccellenza clinica e nell'innovazione tecnologica, continuando a guidare il settore delle cure vascolari con passione e determinazione. Kontothanassis, che lavora anche due volte al mese nello studio La Medica di Taglio di Po, si è detto entusiasta «di introdurre il sistema Venclose in Italia e di essere i pionieri nell'offrire questa innovativa tecnologia ai pazienti affetti da vene varicose. Questa collaborazione rappresenta un importante passo avanti nel nostro impegno a fornire cure di alta qualità e personalizzate in maniera sartoriale ai pazienti affetti da malattie venose. Si tratta di una metodica endovascolare termica e tumescente che occlude il vaso malato distruggendolo e lasciandolo in sede senza doverlo asportare. Dopo pochi mesi la vena trattata viene completamente assorbita dall'organismo. Il sistema prevede una chirurgia senza bisturi, mininvasiva e totalmente indolore. Le principali differenze dalle altre tecniche termiche endovascolari, in particolare dalle altre tecniche di radiofrequenza, è quella di poter eseguire un trattamento molto veloce e performante trattando, in soli venti secondi, dieci centimetri di lunghezza di una vena malata, ovvero un tempo medio di due minuti per il trattamento di un asse safenico. Le piccole dimensioni del catetere e la possibilità di poter scegliere la lunghezza desiderata dell'elettrodo riscaldante per il trattamento di una vena, classificano questa metodica più all'avanguardia e soprattutto garantiscono un costo beneficio superiore rispetto altre metodiche grazie alla rapidità di esecuzione».


Sfruttare tecnologie simili, continua il chirurgo che ha alle spalle oltre 25mila interventi, un luminare del settore molto conosciuto a Taglio di Po, nel Delta, in Polesine e in Italia, consente agli operatori e alle strutture sanitarie di abbattere i tempi di operazione offrendo servizi anche alle fasce di popolazione più a rischio come le persone anziane e con più problemi clinici in quanto si riduce l'esposizione del tempo operatorio in maniera significativa.


IL COMMENTO


«La soddisfazione e le aspettative sono davvero tante - conclude Kontothanassis - dovremmo valutare sicuramente i risultati a lungo termine, ma i dati al di là dell'Oceano, dove la tecnica è stata sperimentata da più di un anno, sono molto promettenti. Le varici sono una patologia benigna, ma possono complicarsi e comportare conseguenze importanti con costi esorbitanti per il sistema sanitario motivo per cui la prevenzione va posta al primo posto». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino