VENEZIA L’eterna questione in un video diventato virale sulle pagine Facebook che raccontano Venezia: Piazza San Marco invasa da venditori abusivi di grano per i colombi...
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«Ma noi non possiamo fare nulla, o si modifica la normativa o ogni azione diventa inutile» è il salvagente gettato del comandante della Polizia locale di Venezia, Marco Agostini. Che respinge al mittente anche il resto delle critiche e le parole di chi taccia gli agenti di scarsa o nulla volontà di risolvere il problema.
LO SCONTRO SOCIAL
Nei commenti, chi chiama in causa il sindaco Luigi Brugnaro e chi gli agenti della Polizia locale. È a loro che replica il comandante Agostini: «Queste persone, gli abusivi, non hanno reddito, sono nullatenenti - ribatte il numero uno della Municipale - Non gli viene fatta l’espulsione: o si modificano le normative vigenti o non c’è margine per noi per agire. Ogni atto che facciamo, come questi sequestri, diventa inutile. Noi agiamo per mettere in atto una vera prevenzione, far finta di fare le cose non ha senso».
E sì che la situazione - stando alle segnalazioni di chi vive quotidianamente la Piazza - è già preoccupante, in attesa del Carnevale e del nuovo valzer di arrivi di migliaia di turisti ogni giorno, vero e proprio obiettivo dei venditori abusivi di grano da dare ai colombi.
LA TATTICA
Il video pubblicato lunedì pomeriggio è una sequenza perfetta di quanto avviene in Piazza San Marco senza soluzione di continuità. La tecnica è sempre la stessa: circondano i turisti, offrono prima una manciata di grano e poi tutto il sacchetto. E quando è finito, ecco che il cerchio si stringe e i turisti vengono costretti a pagare. Alcuni si vedono anche infilare le mani nella borsa o strapparsi i soldi di mano dagli stessi abusivi, che poi scappano per ricomparire poco dopo e adescare nuovi turisti.
Solo nei giorni scorsi erano una decina a presidiare Piazza San Marco, tutti con diversi ruoli uno dall’altro. Chi faceva il palo, chi invece adescava i turisti facendo spesso leva sui bambini, curiosi e invogliati dalla possibilità di dar da mangiare ai piccioni e ai colombi. Il tutto senza immaginare che quel sacchetto consegnato come fosse un regalo o un semplice omaggio, fosse in realtà il grimaldello per agganciarli e spillare loro soldi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino