Pezzi di ricambio per Ducati venduti su internet, ma erano rubati da un magazzino: due arresti

PADOVA - Nella giornata di ieri, i Finanzieri del Comando Provinciale di Padova hanno eseguito un’ordinanza che ha disposto l’applicazione di due misure cautelari...

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PADOVA - Nella giornata di ieri, i Finanzieri del Comando Provinciale di Padova hanno eseguito un’ordinanza che ha disposto l’applicazione di due misure cautelari personali nei confronti di una coppia (lei di Fossò e lui di Padova), dediti da alcuni anni alla ricettazione di ricambi e accessori per le due ruote delle più note case motociclistiche. L’indagine, condotta dal Gruppo di Padova, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, ha consentito di ricostruire l’operato di 4 indagati per furto e ricettazione, capaci di procurarsi pezzi di ricambio, avvalendosi, a tale scopo, della collaborazione di un dipendente infedele di una società di logistica operante nello specifico settore, nonché di gestirne la relativa rivendita utilizzando inizialmente note piattaforme di commercio elettronico, quali "Subito.it" o "eBay.com". Per attribuire una parvenza di legalità alle suddette attività e per incrementare l’illecito giro d’affari, i due principali responsabili avevano costituito una ditta individuale, con deposito a Padova, dotata di un sito web dedicato ai motociclisti, ove venivano pubblicati gli annunci relativi alla merce messa in vendita. Grazie a questo sistema il sodalizio è riuscito ad acquisire una quota di mercato di ampie proporzioni, arrivando ad effettuare cessioni di merce provento di furto non solo su tutto il territorio nazionale, ma anche in Giappone e Australia, a prezzi particolarmente vantaggiosi. Gli investigatori, attraverso l’esame degli annunci pubblicati sui vari siti on-line e la ricostruzione della filiera commerciale, sono riusciti ad accertare la provenienza illecita degli articoli, tenuto conto che le grandi case motociclistiche si avvalgono, per la commercializzazione, di una rete di rivenditori ufficiali. Contestualmente alle misure cautelari, gli oltre trenta Finanzieri impiegati nel servizio hanno dato esecuzione a perquisizioni locali e domiciliari disposte dall’Autorità giudiziaria, nell’ambito delle province di Padova, Venezia e Bologna, allo scopo di acquisire ulteriori elementi di prova e giungere alla compiuta quantificazione dell’illecito giro di affari. L’esito delle perquisizioni, infatti, ha consentito di rinvenire e sequestrare centinaia di parti di ricambio, tra serbatoi, cerchi, forcelle, freni e carene oggetto di furto, nella disponibilità del dipendente della società di logistica, nonché una settantina di pezzi, tra carene e cupolini con marchio Ducati, oggetto di ricettazione, non provenienti dalla rete ufficiale di vendita e nella disponibilità del dominus dell’organizzazione e di un altro indagato, titolare di un’ulteriore ditta individuale. Il valore stimato dei beni cautelati si aggira intorno ai 100 mila euro. 

Il furto è stato scoperto perché il legale rappresentante di una azienda bolognese che è l’unica autorizzata a produrre e commerciare alcuni ricambi Ducati ha scoperto degli ammanchi in magazzino. La finanza ha trovato alcuni annunci su portali online di questi pezzi, risalendo alla coppia. A rubarli era un uomo romeno, dipendente di una ditta di logistica bolognese a cui quei pezzi arrivavano per essere poi distribuiti. Li portava alla coppia che poi li commerciava online. Il tutto è partito almeno dal 2018. Ieri 8 perquisizioni, con sequestro di 190 pezzi per un valore di circa 100mila euro.


Le indagini hanno portato anche a una ditta di Galliera veneta, anch’essa di vendita ricambi moto, che aveva avuto affari con la coppia e in cui sono stati trovati alcuni dei pezzi poi sequestrati. Il legale rappresentante è il quarto indagato e sono in corso ulteriori indagini.

 

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Il Gazzettino