Immobili, in vendita i "gioielli": ​così cambierà volto la città di Padova

Edilizia, in vendita i "gioielli": così cambierà volto la città di Padova
PADOVA - Tre palazzi storici, Rinaldi (nella strada omonima, laterale di via Altinate), Debite (Piazza Erbe) e Dondi dell’Orologio (via Battisti 69), li ri-mette in vendita...

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PADOVA - Tre palazzi storici, Rinaldi (nella strada omonima, laterale di via Altinate), Debite (Piazza Erbe) e Dondi dell’Orologio (via Battisti 69), li ri-mette in vendita Invimit, l’immobiliare del Ministero, dopo un primo tentativo andato a vuoto: 31 milioni è il valore complessivo stimato. Un altro enorme edificio, l’ex sede del Provveditorato agli studi in via Michele Sanmicheli, lo cede la Cassa Depositi e Prestiti. Poi, candidata trovare un proprietario diverso è pure un’ex caserma, la Barzon di via Cesarotti, anch’essa in capo al Ministero. E infine, in attesa di essere alienato a due passi da Prato della Valle c’è un ulteriore edificio prestigioso, Palazzo da Zara, ex sede dell’Aeronautica in via Umberto I, il quale nel suo “curriculum” annovera ben due singolari curiosità: per una notte ha ospitato Giuseppe Garibaldi che la mattina successiva era atteso al Bo, come testimonia la targa lapidea che ricorda la circostanza, e poi in una delle sue stanze nel 1502 era venuto alla luce Angelo Beolco, detto Ruzante. Sono sul mercato, quindi, alcune prestigiose proprietà che potrebbero avere con i nuovi proprietari diverse destinazioni e cambiare il volto della città: qualora tutte trovassero un acquirente, s’innescherebbe una gigantesca operazione immobiliare con la realizzazione di residenze, uffici, negozi e attività di ricezione.


I PARTICOLARI
Palazzo Rinaldi era la sede del Tribunale militare: 3 piani più l’interrato, era stato costruito nel 1500 ed è vincolato dalla Soprintendenza; ha una superficie di 1.828 metri quadrati da ristrutturare e la destinazione è sia residenziale, che commerciale. Per cederlo Invimit chiede 3milioni e 410mila euro. Palazzo Dondi, invece, dove anni addietro c’erano gli sportelli dell’Inail e successivamente filiali della Cassa di Risparmio e del Banco di Napoli, ha spazi per 3mila765 metri quadrati, suddivisi fra tre piani fuori terra e uno underground; era stato costruito nel 1876 e ora la destinazione è a direzionale: il valore è di 20 milioni di euro, anche perchè lo Stato di recente lo ha sottoposto a un significativo restauro firmato dall’architetto Paolo Portoghesi, costato quasi 10 milioni. Però, nonostante l’importo elevato, pare ci sia interesse ad acquisirlo. Tra l’altro all’interno ci sono affreschi del 1533 di Domenico Campagnola, pittore di cui si trovano capolavori anche in Sala dei Giganti e all’Oratorio di San Rocco. Infine, per Palazzo Debite, 15.912 metri quadrati con affaccio sulle Piazze, e un passato indietro nel tempo da prigione per i debitori, vengono richiesti 7milioni e 335mila euro milioni; è chiuso da moltissimi anni e quindi ha bisogno di un maquillage radicale.


I PROGETTI 


Per l’ex caserma Barzon, 2 piani più l’interrato vincolati dalla Soprintendenza su 154 mila metri quadrati all’ombra della Basilica del Santo, si profila un utilizzo misto, con una volumetria pari a 75mila metri cubi destinata a essere edificata.Diverso sicuramente, considerata la tipologia, è il destino di Palazzo da Zara, che si sviluppa su 2 unità per 3mila 400 metri quadrati e che è stato messo in vendita dal Ministero della Difesa, . È uno degli edifici più importanti del Listòn e i turisti si fermano a guardare le targhe commemorative: la prima recita “Questa fu la casa della famiglia Beolco onde uscì all’Italia il Ruzante - il più geniale autore comico prima del Goldoni”, mentre la seconda ricorda il periodo risorgimentale con la scritta “Giuseppe Garibaldi nel marzo 1867 con sua breve dimora glorificò questa casa per secoli”.Infine, risulta in vendita l’area a destra della Stazione Ferroviaria, dove c’è il parcheggio attiguo al terminal delle corriere: ha una superficie di 48mila metri quadrati e può accogliere una volumetria di 90mila metri cubi, di cui 10 mila a destinazione ricettiva: la proprietà è delle Ferrovie dello Stato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino