Acquedotto: via libera alla vendita. Approvata la cessione della sede di via Benvenuto Tisi

Acquedotto: via libera alla vendita
ROVIGO - La sede di Acquevenete di via Benvenuto Tisi da Garofolo è in vendita ad un prezzo a base d'asta di 2.160.000 euro. Il bando per la vendita del compendio...

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ROVIGO - La sede di Acquevenete di via Benvenuto Tisi da Garofolo è in vendita ad un prezzo a base d'asta di 2.160.000 euro. Il bando per la vendita del compendio immobiliare, come ha annunciato l'assessore al Patrimonio Giuseppe Favaretto durante il consiglio comunale di ieri durante la discussione per l'approvazione del Piano delle alienazioni, è stato pubblicato lo scorso 14 dicembre e terminerà il prossimo 26 gennaio. E se la vendita andasse a buon fine, porterà nelle casse del Comune di Rovigo qualcosa come 1.107.400 euro che andranno a finanziare una serie di opere che l'amministrazione inserirà nel programma delle opere pubbliche attraverso un atto di adeguamento del programma stesso il quale, a sua volta, sarà sottoposto al vaglio del consiglio comunale.


LA SITUAZIONE

Sul punto, anche il sindaco Edoardo Gaffeo ha chiarito: «L'ultimo comune comproprietario dell'area ci ha inviato le sue delibere ad inizio novembre e da quel momento è stato possibile accelerare la procedura e pubblicare il bando entro l'anno. Auspico che il 2022 sia l'anno giusto per procedere all'alienazione di questo immobile. Per quanto riguarda le priorità, il piano delle opere pubbliche è già stato definito, si tratterà dunque di fare una serie di valutazioni in giunta e in consiglio su quali caselline riteniamo di riempire necessariamente con questi proventi. Ci sono sicuramente due o tre interventi di particolare interesse, a cominciare dalle piste ciclabili, perché comunque abbiamo già iniziato a ragionare con altre fonti di finanziamento per avviare i primi stralci di attività».


L'OPERAZIONE

La vendita della sede di Acquevenete, il cui acquirente dovrebbe essere la stessa Acquevenete, società che gestisce il servizio idrico in Polesine, oltre che nelle province di Padova, Vicenza, Verona e Venezia per un totale di 108 comuni, è un'operazione che l'amministrazione di Palazzo Nodari progetta da anni. L'ostacolo principale che l'alienazione ha dovuto superare è stata la comproprietà dell'immobile che Rovigo condivide con altri otto comuni della provincia: Rovigo, infatti, ne detiene il 49%, Arquà il 6%, Bosaro il 3%, Ceregnano il 9%, Pontecchio il 4%, Villadose il 10%, Villamarzana il 4%, Costa il 6% e San Martino di Venezze il 9%. Per procedere alla pubblicazione del bando che il Comune di Rovigo ha istruito per conto di tutti i 9 proprietari, è stato necessario che tutte le amministrazioni deliberassero nei rispettivi consigli comunali l'alienazione dell'immobile, operazione che, si è conclusa nei primi giorni di novembre.


EDIFICI IN VENDITA

Il piano delle alienazioni, approvato alla fine con 19 voti favorevoli e 9 astenuti ed una lunga discussione soprattutto sul fatto che il Comune dovrà fare lo sforzo di istruire le aste di vendita dei vari immobili, oltre alla sede di Acquevenete di via Benvenuto Tisi da Garofolo, sono stati inseriti anche alcuni fabbricati di via Caracchio, due appartamenti di piazza Merlin, un'area edificabile di via Porta Adige derivante dal lodo Baldetti del valore di 446mila euro ed un'area di via Sanzio da 15mila euro «per un ammontare complessivo ha chiarito l'assessore Favaretto di 1.939.480 euro da cui viene tolto il 10% dei proventi da alienazioni per l'estinzione anticipata dei mutui per un valore finale di 1.704.000 euro».

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Il Gazzettino