Primo giorno di vendemmia con gli acini danneggiati dalla grandinata di ieri

Vendemmia, acini rovinata dalla grandine
VENEZIA - Vendemmia sui Colli Euganei tra gli acini danneggiati dall'ultima grandinata. I viticoltori hanno tagliato i primi grappoli di Glera e Pinot Grigio segnati dai...

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VENEZIA - Vendemmia sui Colli Euganei tra gli acini danneggiati dall'ultima grandinata. I viticoltori hanno tagliato i primi grappoli di Glera e Pinot Grigio segnati dai chicchi piccoli e intensi caduti ieri sera, 30 agosto, con l'ennesima sferzata del maltempo che ha interessato con vento e pioggia ghiacciata non solo i vigneti delle colline padovane ma anche quelli vicentini, compresi frutteti, mele e kiwi, campi di ortaggi e seminativi anche nell'Alta provincia di Padova. Una raccolta selezionata per rimediare alle gelate primaverili e per procedere secondo le fasi vegetative già mature - commenta Coldiretti Veneto  che con i è impegnata in queste ore a monitorare l'impatto dell'ennesima ondata meteorologica per chiedere il giusto sostegno agli agricoltori che con la loro attività sono i più esposti ai cambiamenti climatici. Secondo l'Osservatorio Vitivinicolo di Coldiretti Veneto il 2021 si conferma una annata difficile per tutta la vitivinicoltura a livello mondiale. Dalla Francia alla Spagna la produzione si prospetta ridimensionata con riduzioni importanti.

In questo quadro il Veneto, si conferma con i suoi 100mila ettari di vigne di cui quasi l'80% a Docg e Doc, uno dei principali produttori mondiali, ed il 4° esportatore di vino, con più di 1/3 dell'export nazionale. Malgrado un anno climaticamente caratterizzato da un'alternanza di alte e basse temperature, che hanno alternato alle gelate primaverili (7-8 aprile) e frequenti grandinate estive, l'ultima solo ieri, la riduzione delle rese sarà contenuta. E sarà ancora una volta - sostiene Coldiretti Veneto - la qualità dell'uva la vera caratteristica, confermata dalle analisi con zuccheri ed acidità  superiori allo scorso anno. Con l'avvio in ritardo generale di 8-10 giorni delle fasi di raccolta con posticipi fino a 15 giorni per le viti in altura le stime regionali parlano di una quantità di circa 12,5 milioni di quintali.

«Una situazione che rafforza la posizione dei vini veneti  Docg e Doc, in Italia ed in tutti i grandi mercati internazionali - conclude Coldiretti Veneto -  frutto di una professionalità che si è enormemente sviluppata negli ultimi 15 anni,  che vede  viticoltori sempre più giovani e professionalizzati, in grado di attenuare anche i danni causati dai cambiamenti climatici. A conferma di queste prospettive due dati incontrovertibili, la crescita delle quotazioni del valore delle uve, la crescita a due cifre degli imbottigliamenti certificati nel primo semestre dell'anno delle principali Denominazioni in Veneto, dal Pinot Grigio, al Prosecco nelle sue tre espressioni Doc e Docg, fino al Valpolicella , che vanno entrambe a consolidare la posizione del Veneto vitivinicolo nel mondo».  

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Il Gazzettino