COLLI ORIENTALI DEL FRIULI - Ottima salubrità delle uve, gradazioni alcoliche nella media, ph interessanti e un leggero aumento di produzione (+12-15%) rispetto al 2014. Sono le...
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Hanno contribuito le alte temperature registrate in regione a luglio, un mese rovente, e pure a Cividale del Friuli, con due giorni consecutivi a 39,5 gradi - un evento davvero eccezionale - e una media storica di +3 gradi - in agosto siamo a più 1,5 gradi -, con nessun eventi grandinigeno.
Dal punto di vista sanitario, ha spiegato il tecnico consortile Francesco Degano, le uve si presentano pronte alla raccolta in uno stato ottimale. Alcuni attacchi di peronospora da segnalare (soprattutto a partire da giugno); infestazioni di oidio al di sotto di quelle del 2014; botrite quasi inesistente.
«Il numero di grappoli per vite è nella media - ha dettagliato l’agronomo Giovanni Bigot -, ma il peso medio degli acini è sì inferiore rispetto a quello del 2014 (-10%), ma significativamente superiore rispetto a quello degli anni precedenti (+30%). Questo è uno dei motivi per i quali stimiamo che la produzione dei Colli Orientali incrementi leggermente rispetto a quella dell’anno scorso (+12-15%). I principali parametri di qualità (zuccheri, acidità e ph), risultano assai favorevoli per il Sauvignon, ma anche per il Tocai friulano, tra i bianchi e il Pignolo e il Pinot nero, tra i rossi».
Altrettanto buoni i parametri delle due varietà resistenti (Fleurtai e Soreli) messe a punto dall’Iga, dall’Università di Udine, dai Vivai di Rauscedo e in prova a Corno di Rosazzo. Dopo 10 anni di studio, questa sarà l’annata della prima vinificazione i cui risultati destano grande curiosità e interesse tra gli addetti ai lavori, pure oltre i confini regionali. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino